Collegamenti con le isole: la magistratura sequestra la motonave Caronte a Trapani
Dopo quelli di Morace e della sua Ustica Lines (oggi Liberty Lines), finiscono sotto la lente della magistratura inquirente anche i contratti della Caronte & Tourist, la società che in atto gestisce anche il collegamento con Pantelleria e le Egadi.
Stamani all’alba il colpo ad effetto. La Guardia di Finanza ha sequestrato le motonavi (ex NGI – Navigazione Generale Italiana SpA) Pace, Ulisse e Caronte. Proprio quest’ultima era agli ormeggi a Trapani.
L’accusa, secondo quanto riporterebbe un comunicato-stampa diffuso dalla Guardia di Finanza, sarebbe di “truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione Siciliana”. All’azienda sarebbero stati sequestrate quote societarie, denaro ed altro per 3,5 milioni di euro. Infine sarebbe stata contestata la violazione del Decreto Legislativo 231 sulla responsabilità amministrativa.
I fatti, in questo caso, si riferirebbero all’inadeguatezza delle motonavi impiegate rispetto alle normative ed ai contenuti del bando di gara per l’affidamento del servizio.
I contratti sovvenzionati tra Regioni e società di trasporto sotto controllo
E’ bene precisare che i collegamenti con le isole attraverso le linee marittime avvengono a seguito di bandi di gara e dopo la stipula dei relativi contratti tra le Parti: le Compagnie o Società di navigazione e la Regione siciliana. A fronte di somme di alcune decine di milioni di euro, le Compagini societarie restano obbligate a fornire servizi ben precisi e dettagliati nei capitolati.
Un po’ come avviene per le linee di trasporto urbano (vedasi, ad esempio, l’ATM SpA) ed extraurbano. Meglio dire, come dovrebbe avvenire qualora ci fossero controlli correttamente e costantemente eseguiti.
Proprio la Caronte & Tourist, ricordo, ha già subito poche settimane fa – il 18 dicembre – altri gravi provvedimenti della magistratura. il presidente del Consiglio di amministratore e l’amministratore delegato della società di navigazione, rispettivamente Antonino Repaci e Calogero Famiani, sono stati arrestati, assieme al sindaco di Villa San Giovanni e altri, per la vicenda dell’affidamento di un’area.
Le contestazioni, in quel caso, a vario titolo tra gli arrestati, sono di corruzione, truffa aggravata, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e peculato.
La vicenda Morace – Regione sarà chiarita nel corso dei processi in corso a Trapani e dove è coinvolto l’ex deputato, poi arrestato, Fazio
Senza trascurare che lo stesso Ettore Morace, già a capo della società di navigazione Ustica / Liberty Lines, ha patteggiato una condanna a un anno e sei mesi di reclusione innanzi il Gup di Trapani per corruzione e traffico illecito di influenze, nell’ambito di uno stralcio dell’inchiesta “Mare Nostrum“.
Si tratta della vicenda dove è coinvolto l’ex sindaco e poi deputato regionale Girolamo Fazio – accusato di corruzione, rivelazione di segreti di ufficio e traffico illecito di influenze – . Quest’ultimo, però, ha scelto di essere giudicato ordinariamente, con il rituale procedimento giudiziario, solitamente meno celere, ma già in fase di svolgimento presso il Tribunale di Trapani.
In quel caso, ci ricorda il quotidiano La Sicilia, una dirigente regionale “avrebbe fatto erogare in favore di Ustica Lines spa, 10 milioni di euro a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai rese dalla società. A fronte di ciò la dirigente avrebbe, affermano i pm in cambio, ricevuto beni di lusso e ottenuto l’assunzione della figlia nella stessa società di navigazione”.
Verrebbe da dire: “si stava meglio quando si stava peggio”; quando il servizio di collegamento con le isole era svolto, cioè, da una compagnia di navigazione pubblica regionale, la SiReMar.
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Credits: Photo by © Natale Salvo