Consiglio comunale: Giuseppe Lipari zittisce Dario Safina
«L’Ordinanza è illegittima – ha spiegato – quando ha la pretesa di volere regolamentare a tempo indeterminato materie che urgenti non sono, materia sottratte al Consiglio comunale. Lo dice il Consiglio di Stato, sezione V, con una sentenza del 14 novembre 2017, n. 5239. Le situazioni prevedibili e permanenti non possono essere regolamentate con una Ordinanza. C’è una violazione dell’attribuzione dei poteri».
Il consigliere Giuseppe Lipari, ieri durante il Consiglio comunale di Trapani, ha, con forza e documenti alla mano, sostenuto che è illegittima l’adozione, da parte del sindaco Tranchida, dell’Ordinanza sindacale Anti Fumo, la numero 102 del 23 luglio 2019.
Lipari non contesta il contenuto del documento bensì lo strumento utilizzato dall’Amministrazione per giungere all’obiettivo. A suo parere, doveva essere quello del Regolamento da approvare da parte del Consiglio Comunale.
Giuseppe Lipari, con l’appoggio dei due consigliere dei Cinque Stelle, aveva chiesto che si discutesse della sua proposta posta al punto 9 dell’ordine del giorno: istituzione di aree attrezzate e divieto di fumo e abbandono di rifiuti di prodotti da fumo sulle spiagge del territorio comunale. L’Amministrazione, per bocca di Dario Safina, ritiene invece che la questione sia superata con l’ordinanza.
Che Giuseppe Lipari abbia ragione lo dimostra anche la recente sentenza del TAR Sicilia che ha bocciato un’altra ordinanza del sindaco Tranchida quella che vietava l’uso dei bicchieri di plastica nei bar, la cosidetta “plast free”. TP24.it lo scorso 10 luglio, in proposito, ne da notizia in maniera completa: «Una ordinanza va adottata soltanto se esistono i presupposti, ovvero le necessità. Se, invece, si adotta soltanto per seguire la moda del momento, scimiottando magari altri Comuni, il rischio di fare una figuraccia, arrecando anche danni, è dietro l’angolo», vi si legge tra l’altro.
Il linguaggio scorretto di Safina a Palazzo Cavarretta
La risposta di Safina, però, è trascesa in un offensivo attacco personale dal quale è giusto prendere tutti noi le distanze: «La discussione politica non debba mai scadere nel ridicolo. Quando la pretestuosità supera ogni limite diventa ridicola. Chiedere la discussione su una Mozione che l’Amministrazione ha già superato approvando il sindaco un’Ordinanza, questo show, questo voler bloccare l’Aula … mi aspetto più responsabilità».
Tutti pensavano che gli scontri tra il consigliere Giuseppe Lipari e l’Amministrazione si sarebbero acuiti dopo la defenestrazione del primo dalla maggioranza governativa e, soprattutto, dopo l’accusa gratuita, pronunciata dal sindaco Tranchida, di essere meritevole di essere posto in un “baby parking”.
Ma che chi rappresenta l’Amministrazione, un assessore quale è da pochi giorni il Democratico avvocato Dario Safina, scadesse nel linguaggio scorretto di ieri sera, che di fatto accusasse Lipari di essere una persona che dice cose ridicole, non era immaginabile.
Il consigliere Lipari, tuttavia, non è sceso sul piano di scorrettezza del collega ed ha replicato in punto di diritto.
La Sentenza che cita Lipari io l’ho letta: è specifica per un caso ovviamente un ordinanza del sindaco Comune di Cetona ritenuta illegittima dalla Corte, ma è chiara e generale su un punto: l’Ordinanza sindacale non può «arrestarsi a generiche affermazioni di urgenza di provvedere, non supportare da elementi concreti che dimostrino l’esigenza di celerità».
Lipari si è messo a disposizione per leggerla all’assessore. L’avvocato Dario Safina, quando è venuto il suo turno di rispondere, è rimasto praticamente muto. La lezione di diritto amministrativo gli è forse rimasta indigesta.