Il Consiglio dice si alla Scissione: Proteste di A Misura d’Uomo
Con 11 voti a favore, 8 contrari ed 1 astenuto il Consiglio comunale di Trapani, ieri sera, dopo poco più di tre ore di dibattito, ha dato il proprio parere favorevole alla “variazione territoriale” che si sostanzia nella scissione, secessione che dir si voglia, della Frazione Sud, Marausa in testa.
«Si sta giocando con gli umori esasperati e le istanze di chi vive ai confini del territorio del Comune di Trapani, e chi gioca dà per scontato che Misiliscemi non sarà mai comune e che ai suoi aspiranti cittadini potrà dire nel 2017 – quando si voterà per le nuove elezioni comunali – “Io sono stato e starò dalla vostra parte”».
Questa è la lettura di Giuseppe Cavarretta, uno dei giovani che sostiene la battaglia dell’associazione “A Misura d’Uomo” che, unica, ha cercato e cerca di mediare fra gli interessi della Città e quegli delle Frazioni e che, quindi si oppone alla semplice “scissione”.
«Insomma si fa ancora – da parte del Partito Democratico e del Partito Socialista che han votato per il SI alla secessione -, per l’ennesima volta, campagna elettorale nell’aula consiliare, ma questa volta si sta giocando col fuoco, perché l’esito dell’iter per la costituzione del nuovo comune non è così scontato e potrebbe avere ripercussioni assai gravi e, chiaramente, non calcolati da chi avrebbe dovuto calcolarli».
«Il voto del Consiglio Comunale – prosegue Giuseppe Cavarretta -, benché affatto determinante e meramente consultivo, prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la inadeguatezza dell’attuale classe dirigente a far fronte ai problemi della cittadinanza: esprimersi a favore della secessione di un’area territorialmente consistente del Comune, per il mero fatto che quell’area viva dei disagi importanti, può solo significare la mancanza di volontà e capacità (di chi ha votato “SI”) di proporre e stimolare soluzioni e politiche di sviluppo, cioè di fare ciò per cui si è eletti e si percepisce quel gettone di presenza dal quale non ci si separa mai, anche al costo di separare territori e comunità».
«La nostra proposta è quella della costituzione dei Consigli di Circoscrizione previsti nello Statuto del Comune di Trapani e l’attribuzione di una certa autonomia finanziaria e amministrativa alle Circoscrizioni relative a frazioni e aree periferiche urbane – spiega Natale Salvo, motore di “A Misura d’Uomo” che proprio ieri ha manifestato con un sit in davanti la sede del Consiglio comunale – . Una soluzione pratica, non populistica ed economica (e di fatti non stupisce che tale soluzione non sia stata seriamente presa in considerazione dalla deliberazione di ieri, benché da taluni consiglieri avanzata)».
«Sono sbalordito – chiude l’avvocato Giuseppe Marascia, altro dirigente di “A Misura d’Uomo” – Credevo che la peggiore politica oggi la facesse il Governo, ma vedo che a Trapani non si scherza. Ringrazio personalmente i consiglieri comunali La Pica, Guaiana, Lamia, Bianco, Passalacqua, Sveglia, Cavarretta e Giarratano , che hanno votato NO alla scissione, e che mi fanno ancora sperare che qualcuno che creda ad una rinascita trapanese ancora c’è».