D’Alì: Solo danni dall’eccessivo municipalismo

Trapani, 8 ottobre 2002 – «Per non trovarsi fuori dal grande cambiamento che si profila da qui a non molti anni bisogna puntare al concetto di grande aree metropolitane, già un po’ oltre l’assetto di Provincia». A sostenerlo un lungimirante senatore Antonio d’Alì, intervistato da Enzo Tartamella per il “Giornale di Sicilia” dell’8 ottobre 2002.

«Rilevo, invece, mio malgrado, il persistente municipalismo e la litigiosità tra gli amministratori dei centri abitati più grossi del trapanese, piuttosto che puntare ai servizi comuni», lamenta il senatore al giornalista.

I progetti del senatore?

«In tema di collegamenti è auspicabile un’unica Autorità portuale, da Castellammare a Marsala, passando per Trapani».

«E’ impensabile ad un rafforzamento e miglioramento dei collegamenti aerei se ognuno degli scali siciliani programma un’attività incentrata su se stesso. Mi parrebbe più logico e funzionale che una politica comune coinvolgesse Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Catania pensando anche ad una riattivazione di Comiso».

In ambito dei collegamenti ferroviari, sostiene d’Alì, «Si dovrebbe puntare a realizzare una tratta metropolitana che coinvolga Trapani, Marsala, Mazara e Castelvetrano, sul versante sud. Ma queste cose vanno pensate assieme».

In sostanza, per il sentore d’Alì, «Bisogna ritrovare il gusto del rischio e il piacere di misurarsi in realtà più grandi. La politica deve dare una mano, e tutti assieme trovare il coraggio di collaborare per sostenersi a vicenda».

Il rischio nel continuare piccole battaglie municipali? «Diversamente saranno i maltesi, i ciprioti, i greci e gli spagnoli a farsi avanti», è convinto l’esponente politico trapanese, perché il mercato di oggi, e del futuro, è quello delle direttrici Nord-Sud e Est-Ovest, un mercato dove la Sicilia, ma solo nel suo assieme, può avere una sua «centralità».

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