Damiano era l’unico che poteva battere Maurici; ecco perchè fu scelto!
C’è una bugia che circola in città da sempre: il sindaco di Trapani dott. Vito Damiano ce lo ha “regalato” il senatore Antonio D’Alì. Niente di più falso. O comunque niente di più parziale. Eppure ci sono stati giornali che la verità, senza seguito di smentita alcuna, l’hanno scritta chiaramente nero su bianco.
Mi riferisco, per esempio, al settimanale “Monitor di TP” che, – sul numero del 13 marzo 2014 [oggi il sito del giornale è “in costruzione” e l’articolo originale è irrangiugibile] – in un’intervista al farmacista Carmelo Costa, già consigliere comunale eletto nella “Lista Fazio” chiarisce tutto. Forse quel numero fu letto da pochi, forse il suo contenuto è andato dimenticato: provo a ricordarlo.
Nicola Baldarotta autore del “pezzo” racconta: « … ero presente alla conferenza stampa con la quale, a sorpresa, pochi giorni prima della chiusura ufficiale dei termini per la presentazione di candidati e liste alle amministrative del 2012, venne fatto conoscere il dottor Damiano quale candidato sindaco del capoluogo. Damiano, quella mattina, era seduto al centro della scrivania e, ai lati, si sistemarono sia D’Alì che Fazio. Ed entrambi erano soddisfatti della scelta fatta. Giocarono, anche davanti ai giornalisti presenti, su chi avesse trovato quel candidato … sia D’Alì che Fazio promisero alla città che sarebbero stati loro due gli aiutanti di questo sindaco [lo abbondonarono presto, invece, NdR] che non aveva alcuna esperienza amministrativa».
Fazio e D’Alì non trovavano un candidato comune e …
Ma come nasce la candidatura Damiano? A raccontarlo, nell’intervista, è Carmelo Costa, il farmacista di Fulgatore, all’epoca consigliere comunale nella “Lista Fazio”.
« … venivamo dai no di Vittorio Morace – spiega il dott. Costa –, dall’impossibilità di candidare Diego Di Discordia il quale pur avendo l’appoggio pieno del gruppo vicino a Fazio, ricevette il no del senatore D’Alì, ci fu il no anche del presidente della pallacanestro Trapani, Basciano …».
Ed allora? «Diciamo che io ho avuto occasione, tramite amicizie familiari, di incontrare in un paio di cene Vito Damiano … e, francamente, lo ritenni un buon soggetto da proporre», continua l’ex consigliere Costa.
Damiano? Una scelta vincente, eravamo contenti
«… Ne parlai con Mimmo [Fazio, NdR] il quale mi disse “Fammelo conoscere” … Mimmo poi ne parlo col senatore … si sono incontrati tutti e tre e da lì nato il percorso elettorale. Il mio … fu un suggerimento vincente. Damiano vinse le elezioni e non mi pare una cosa da poco. E’ stata una figura bella da presentare, ha avuto successo anche per i suoi trascorsi professionali [nell’Arma dei Carabinieri, NdR]. Se non fosse stata così solida non avrebbe vinto le elezioni rispetto alla corazzata messa in campo da Maurici. Per cui eravamo contenti, ovviamente … ».
«Ringraziamenti? Direi semmai il contrario. Uno dei revisori dei conti del Comune di Trapani era mia cognato, un professionista serio. Io ero capogruppo consiliare … ero riuscito a creare un gruppo ed a tessere una serie di alleanze. Proposi la figura di mio cognato, … e venne incaricato. Dopo che Damiano divenne sindaco … è stata quella di nominare come assessore un altro professionista: Francesco Mazzara. Che, guarda caso è mio cugino ma soprattutto cugino di mio cognato, che, quindi per incompatibilità prevista dalle leggi vigenti ha dovuto lasciare l’incarico …».