DIRITTO DI PAROLA

volantinaggio

TRAPANI – A qualcuno potrebbe sembrare un’iniziativa marginale. Ma, senza essere superficiali, a ben vedere, invece, si è affrontato, e si è fatto affrontare al Consiglio comunale e all’Amministrazione Fazio, il tema della libertà di manifestare il proprio pensiero. Ognuno dei due Organi, ne ha dato un valore diverso, legato alla propria cultura. Ma questo è un altro discorso.

 

La vicenda che racconteremo ha inizio il 7 dicembre 2002, quando il sindaco di Trapani, avv. Mommo Fazio, respinse una nostra richiesta volta ad «effettuare un volantinaggio nella città, iniziativa tendente a portare a conoscenza della cittadinanza» talune problematiche che rendevano «improbabile, nel futuro prossimo, il monitoraggio della qualità dell’aria nella nostra città».

 

Il Sindaco, nel suo provvedimento di diniego, non aveva commesso alcun formale abuso perchè si era limitato ad applicare un ordine del giorno (del 9 marzo 2000), ed una delibera, del Consiglio comunale (la n. 42 del 22 marzo 2000) che, sostanzialmente, vietavano qualsiasi forma di volantinaggio, poichè, sosteneva il Consiglio, «essendo la nostra città esposta ai venti dominanti, si verifica che innumerevoli manifestini svolazzino per le vie della città … dando della stessa un’immagine indecorosa e di diffusa sporcizia», ….


Un normale cittadino, forse, si sarebbe fermato, mestamente, davanti al diniego dell’Autorità. Non noi.


Forti della nostra convinzione che la Delibera consiliare«in riferimento alla propaganda politico-sociale» – fosse «lesiva del superiore diritto, costituzionalmente protetto, di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (art. 21 Costituzione), nonché che l’Autorità potesse «vietare una manifestazione soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica» (art. 17 Costituzione), scrivemmo al Presidente del Consiglio comunale, ed ai Consiglieri tutti, l’8 gennaio 2003 evidenziando il problema, sollecitando «un provvedimento che regoli i casi in maniera differenziata: permettendo, alla propaganda politico-sociale, una distribuzione in ogni zona della città, ma, a tutela della pulizia, esclusivamente con la consegna diretta del volantino nelle mani del destinatario del messaggio».


Volantinaggio del sindaco di Vicenza

Nell’attesa che il Consiglio valutasse la nostra missiva, cercammo di fare, come si sul dire, “scuscio”. E provammo a disobbedire, in maniera clamorosa, alla Delibera. Decidemmo di distribuire egualmente dei volantini, relativi alla nostra contrarietà all’intervento militare italiano in Iraq, nella centralissima via G.B. Fardella, non senza, prima, esserci autodenunciati”, comunicando la nostra intenzione “urbi e torbi”, al sindaco ed al comando della polizia municipale, alla questura ed alla stampa. Guadagnammo spazio sul quotidiano Repubblica (8 febbraio 2003: «…annunciano che disobbediranno all’illiberale ingiunzione …»), nonchè una foto con una simpatica didascalia sul Giornale di Sicilia (10 febbraio 2003: «In barba all’ordinanza sindacale … siamo riusciti a distribuire – afferma Salvo – cinquanta volantini …»).

 

Sulla vicenda, il deputato regionale Salvatore Morinello (Comunisti Italiani), presentava, il 12 febbraio 2003, un’interrogazione al Presidente della Regione ove chiedeva di «prendere eventuali iniziative al fine di sensibilizzare gli organi istituzionali competenti perchè adottino gli opportuni provvedimenti chiarificatori e/o correttivi».

 

La questione era matura e, dopo un appassionato intervento sulla Libertà di pensiero pronunciato dall’allora capo gruppo di Forza Italia Francesco Briale, Peppe Carpinteri, capogruppo dell’UDC, presentò – il 3 aprile 2003 – un “ordine del giorno”, sottoscritto dall’intero Consiglio comunale, nel quale, dopo aver fatto riferimento, per l’appunto, agli artt. 17 e 21 della Costituzione Italiana «impegnava l’Amministrazione comunale di Trapani a predisporre una delibera che modifichi il Regolamento comunale per la disciplina della pubblicità, prevedendo, in riferimento alla pubblicità tramite volantini promossa da partiti politici, sindacati, associazioni senza fini di lucro, la possibilità di volantinaggio sull’intero territorio comunale».


Giornale di SiciliaRepubblicaIl Consiglio comunale, visto che il sindaco Fazio non solo faceva “orecchio da mercante”, ma anzi aveva emesso – sollecitato dall’immancabile ing. Eugenio Sardo che evidenziava gli «effetti pregiudizievoli (sotto l’aspetto igienico – sanitario) imputati al volantinaggio libero» – una propria ordinanza (la n. 109 del 30 maggio 2003) che ribadiva il divieto, tornò sul tema il 13 novembre 2003, con una “mozione di indirizzo”, presentata dal consigliere Ninni Passalacqua (DS), con primo firmatario, oltre che il professore, anche il futuro deputato regionale Livio Marrocco (Alleanza Nazionale). Anche tale “mozione” veniva sottoscritta, comunque, dall’intero Consiglio. Nella “mozione”, il Consiglio dopo aver richiamato il Sindaco per non aver «ottemperato agli impegni che l’intero Consiglio comunale gli aveva indicato», chiedeva, fermamente, al Sindaco Mommo Fazio, di «ottemperare».


Pochi giorni dopo, il 27 novembre 2003, Mommo Fazio cedeva ed emetteva l’ordinanza n. 262 con cui concedeva il “diritto” di volantinaggio (ovvero di manifestare il proprio pensiero con qualunque mezzo di diffusione) ai partiti politici ed ai sindacati, respingendo, tuttavia, l’invito per quando riguarda le associazioni.

 

Va «Precisato si giustificava il primo cittadino nell’atto che la mancata inclusione delle associazioni senza fini di lucro è giustificato dalla mancanza di giustificazioni di carattere istituzionale tenuto anche conto della molteplicità di associazioni che agiscono nel territorio». Lasciamo al lettore la valutazione di tale “giustificazione”!!!

 

Questa storia, anche a distanza di tempo, non la riportiamo per vanagloria, ma per ricordare, ai cittadini, di lottare sempre per quel che credono giusto.


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2 risposte

  1. Francesco ha detto:

    “Questa storia, anche a distanza di tempo, non la riportiamo per vanagloria, ma per ricordare, ai cittadini, di lottare sempre per quel che credono giusto.”

    Storia vecchia… da più l’impressione che si gratti il fondo del barile per mancanza di argomenti.

    Peccato, occasione persa!

  2. Vito Fiorino ha detto:

    Non credo che dovresti leggerla in questo modo. Non si tratta di grattare il fondo del barile ma di riproporre argomenti importanti che magari possono essere stati dimenticati.