Sia l’URP ad occuparsi disservizi, non gli spiccia faccende!
A Trapani l’Ufficio Relazioni col Pubblico, il front-office fra l’Amministrazione comunale ed i reclami, le segnalazioni e le proposte dei cittadini è di certo emarginato e messo nelle condizioni di “nuocere” il meno possibile ai consiglieri comunali che così possono proporsi, essendo incapaci d’altro, di svolgere il ruolo di “spiccia faccende” dei propri elettori.
Ma la colpa è sempre dei cittadini.
Se abbiamo una Città che non funziona bene, che ha una qualità della vita bassa è perché i cittadini scelgono di farsi rappresentare da “spiccia faccende” piuttosto che da Amministratori capaci di dare al sole ed al mare un contorno di servizi di qualità.
Quindi basta solo organizzare meglio l’Ufficio Relazioni col Pubblico di Trapani per far funzionare al meglio il Comune?
No. Per onestà, occorre pure dire che il miglior URP del mondo non ha senso se dietro non ci sono servizi efficienti ai cittadini.
Come fare funzionare l’Ufficio Relazioni col Pubblico (URP)
Il percorso naturale e corretto, infatti, dovrebbe essere: il cittadino segnala un disservizio all’URP > il Comune attiva il “Pronto Intervento” dell’Ente per risolverlo > L’URP da la risposta al cittadino.
Manca, però, il “Pronto Intervento”.
Servirebbe, in sintesi che il Comune – con forze interne o con una gara d’appalto “a Capitolato aperto” prevedesse la costituzione di una squadra di tecnici ed operai per affrontare immediatamente eventuali disservizi nei “servizi essenziali”: rete fognaria, rete idrica, servizi di raccolta e spazzamento rifiuti, illuminazione pubblica.
Ma manca, a Trapani, anche il “collegamento in rete” fra tutti gli Uffici Comunali. Insomma il “povero” cittadino che si rivolgesse all’URP per conoscere a che punto fosse una sua pratica troverebbe un URP pronto solo a fornire informazioni di “primo livello”, cioè: a chi rivolgersi ovvero il nome del responsabile, le giornate di ricevimento, gli orari, i numeri di telefono.
Al massimo, se il cittadino può aspettare, l’URP può, esso, scrivere ed inviare una email all’Ufficio Competente ed aspettare la risposta da girare poi al cittadino.
Cosa diversa se le pratiche fossero digitalizzate e il loro esame fosse reso disponibile “online”, in rete, all’URP.
Assicurare questo, quindi, una squadra comunale “Pronto Intervento Disservizi” e la “digitalizzazione” e messa in rete delle informazioni, sarebbe il compito di un buon Amministratore.
Non l’hanno fatto in passato, ma si può fare un URP Moderno
Nel il “Miglior” sindaco, ne il successivo, nei i consiglieri comunali, nel tempo, sono riusciti – impegnati come sono in modeste attività da “spiccia faccende” – ad assicurare alla Città questi servizi.
Poi, per potenziare uomini e mezzi dell’URP, oggi tenuto a Trapani, nei fatti, da un solo funzionario il sig. Franco Marrone, si potrebbe anche pensare a istituire degli URP decentrati anche nei quartieri – presso i “Centri Civici” -, si potrebbe fare riferimento a “convenzioni” con altri Enti, ad esempio l’ASP, e realizzare così uno “Sportello URP Polifunzionale” dove, cioè, è possibile tanto accedere ai servizi del Comune quanto a quelli dell’ASP (vedi CUP, accettazione richieste sanitarie) o di altri Enti.
O, ancora, si potrebbero attivare “Pagine Facebook” o numeri “Whatsapp” presidiati per rispondere, usando le tecnologie social oramai in possesso di buona parte della popolazione.
Non sono cose che si trovano solo su Marte. Ma anche nell’Italia Civile quale anche Noi di Trapani abbiamo diritto ad appartenere [vedi, solo per esempio, Reggio Emilia].
Le risorse finanziarie per le spese dell’URP devono essere individuate nel bilancio dell’ente locale, ed in particolare, secondo una direttiva del Ministro per la Funzione Pubblica, le amministrazioni dovrebbero impegnare un capitolo di bilancio per le spese di comunicazione ed informazione pubblica non inferiore al 2% delle risorse generali.
Naturalmente se questo 2% lo destini a pare la pubblicità su un’emittente televisiva e non sull’URP … abbiamo scherzato: si è fatta “auto promozione” del Pubblico Amministratore piuttosto che dare servizi al cittadino.