Elezioni 2022: Daniela Toscano non è la sindaca degli ericini
La neo eletta sindaca di Erice Daniela Toscano ha raccolto, domenica 12 giugno, 5.005 voti di preferenza; nel 2017 erano stati 5.910. In cinque anni ha perso, quindi, 905 sostenitori; si tratta del 15%. Il Partito Democratico è sceso dal 13,93% ( 1.410 voti ) al 7,78% ( 884 voti ), con una perdita chiara ed evidente.
Toscano bocciata dagli elettori: 4 su 5 non la vogliono !
Si tratta di una chiara bocciatura da parte dell’elettorato dell’operato quinquennale della sindaca uscente. Lo conferma il pure modesto voto disgiunto in uscita: le sue liste hanno raccolto 5.203 voti, 198 in più della candidata sindaca. La sua “vittoria”, quindi, non è merito proprio ma è figlia solo del “trascinamento” dei candidati consiglieri. Quindi una “vittoria” figlia dei tecnicismi elettorali e non del consenso democratico.
A quando la scheda disgiunta sindaco / consiglio ?
Però, secondo i giornalisti trapanesi di Telesud, Daniela Toscano è una « vincitrice per definizione ». Idem il PD, per la presenza di una “seconda lista” camuffata da civica.
Con l’elezione di Toscano sconfitte Democrazia e forse Costituzione
Daniela Toscano avrà “vinto” la corsa elettorale come dice Telesud, ma solo perché ci troviamo in un sistema NON democratico che consente a chi ottiene 5.005 voti su 24.260 elettori ( il 20,63% ) di governare una città. Parole non solo nostre ma anche di Franco Miceli, candidato PD a Palermo e sconfitto dal candidato delle Destre, il rettore Lagalla, sempre con meno del 50% dei voti.
« Bisognerebbe cambiare il sistema elettorale. La vittoria col 40% non è rispettosa della democrazia ed è al limite della Costituzione », dichiara Miceli a Repubblica [2].
La Toscano non rappresenta neanche la maggioranza degli elettori che si sono recati alle urne ( su 12.391 votanti lei ottiene il 40,39% ) e neanche la maggioranza dei soli voti validi ( 42,57% ).
La “maggioranza” della Toscano, dentro di tutto: ingovernabile!
In verità anche la coalizione di Toscano s’indebolisce.
Oggi, tra i suoi dieci eletti, ci sono Luigi Nacci (UDC), acerrimo avversario della Toscano nel 2017 e che a livello regionale sostiene la coalizione di Destra, e Vito Milana ( Lista “Daniela Toscano sindaco” ) da sempre candidato o consigliere dell’estrema Destra con Alleanza Nazionale. Se le loro richieste “politiche” non fossero accolte, un loro passaggio all’opposizione farebbe cadere la maggioranza in Consiglio comunale.
Male, ancora, tra le fila della Toscano, anche la lista “Alleati per Erice” del “big sponsor” Livio Daidone, che non raggiunge il quorum del 5% ( si ferma al 2,80% ) come nel 2017 quando sostenne, a Destra, l’ex Forza Italia avvocato Maurizio Sinatra.
Giovanni De Santis, che si dice legato da vincolo “associativo” con Daidone, e da questi proposto assessore alla Toscano, sarà ora confermato o lo seguirà nel fallimento politico ?
Eppure loro stanno sempre nei salotti televisivi dai quali sono esclusi i disallineati dal potere.
Movimento Cives di Piero Spina: da 2 a 0 eletti, perde il civismo
Secondo gli stessi giornalisti di Telesud poi, « oggettivamente, Piero Spina ha portato a casa un risultato importante ».
Il leader di Cives, tuttavia, deve fare conto col crollo del suo movimento civico che scende al 4,08% ( 458 voti ), sotto il quorum, e quindi non ottiene consiglieri. Spina ottiene un seggio come miglior candidato sindaco perdente.
Nel 2017 Cives aveva raccolto 1.085 voti ovvero il 10,72%, che gli consentì di ottenere 2 seggi. Siamo difronte a un crollo, ad oltre un dimezzamento, una bocciatura del movimento oggi solo autoreferenziale dello stesso Spina.
E Spina è indicato come il colpevole della “vittoria” della Toscano, per la rottura della coalizione dei “resilienti“, dalla coalizione Oddo, da Nino Oddo ( PSI ) ma anche da Marcello Campione ( Lega? ).
La candidata sindaca Silvana Catalano bocciata come consigliera
Sempre per i “buonisti” giornalisti di Telesud, anche « la Catalano è uscita bene dalle urne » ( 11,08% come sindaca ).
Eppure lei, Silvana Catalano, candidata pure al consiglio comunale, non è stata eletta ma è giunta solo terza nella propria lista con 223 preferenze, appena una sotto l’avvocato Vincenzo Maltese e sei in meno rispetto all’unico eletto della lista, l’ex assessore Luigi De Vincenzi ( persona seria: per motivi etici, si dimise dopo l’arresto della sindaca Daniela Toscano ).
Brutta fine per la lista di Fratelli d’Italia che non supera il “quorum”: 4,25%, 477 voti. In controtendenza col dato nazionale dove il partito della Meloni cresce e diventa il più votato, a Erice sotto la guida dell’avvocato Maurizio Miceli il partito è bocciato sonoramente.
Telesud, però, omette di inserire quale « Progetto fallito » quello di Miceli come fa, invece, per Nino Oddo e il suo Partito Socialista che ottiene il seggio ( diversamente dal 2017 ), crescendo in percentuale ( da 4,87% a 5,44% ) pur perdendo lievemente in voti ( 611 contro 665 ).
La diffusa antipatia e disistima esistente nel territorio nei confronti del Leader Maximo del PSI trapanese non può nascondere un risultato almeno in chiaro-scuro.
Evapora il consenso dei Cinque Stelle del senatore Santangelo
In conclusione, per loro, l’unico sconfitto è Maurizio Oddo [3], candidato del “big (?) sponsor” Maurizio Santangelo ( Movimento Cinque Stelle ).
Quella sua è una « debacle », scrivono.
Vero, il Movimento Cinque Stelle è evaporato!
Il partito del per ora senatore e del già ex sottosegretario all’interni crolla dal 12,29% ( 1.244 voti ) che gli avevano consentito di ottenere 2 seggi nel 2017 [4], all’1,81% ( appena 203 voti ) di quest’anno.
Il suo senatore ha chiaramente dimostrato :
- sua incapacità di lavorare “sul territorio”,
- sua incapacità di esserne un vero “portavoce” dei cittadini!
Giuseppe Conte, nel promesso riassetto della “governance” del partito a Cinque Stelle ( o di quel che ne rimane ) ne terrà conto?
Non solo non è stato capace, Santangelo, di arginare la fuga dei numerosi attivisti del 2017, ma s’è dimostrato incapace di coinvolgerne di nuovi.
Nella lista che fa riferimento ai Cinque Stelle ( ma che non ha voluto esibire il proprio simbolo ), infatti, su 16 candidati solo in 4 hanno raccolto più di 20 voti, quelli all’incirca dei familiari stretti ( nonna, genitori, fratelli, cugini ): il consigliere uscente Barracco ha ottenuto appena 47 voti di preferenza, Giulia lauria 30, Baldassare Coppola 25 e Stefania Figlioli 22.
Il commento social dell’oramai ex consigliere Alessandro Barracco ( “risparmiateci i vostri ragli” ), mostra che la lezione di Erice non servita a nulla. Troppa presunzione. Troppo distacco dai cittadini.
Da “big sponsor” a desaparesito: quanto “pesa” Piero Savona?
E’ andato male, occorre dire ( ma Telesud non lo dice ), anche l’altro “big sponsor” di Maurizio Oddo, quel Piero Savona ( Partito Democratico ? ) già candidato sindaco per Trapani nel 2017.
Quanto ha “pesato” il suo sostegno ?
Secondo certe voci, lui sosteneva la lista “Maurizio Oddo sindaco” che ha ottenuto appena 196 voti ( 1,75% ). Una lista totalmente improponibile se 10 dei 16 candidati hanno raccolto 5 o meno voti.
Rach: Tranchida (Toscano) vince per la fracchizza degli avversari!
Tra i bocciati, si dovrebbero citare anche Lega e Forza Italia – che sostenevano Spina – che non hanno presentato liste ufficiali, dimostrando scarso peso elettorale e politico.
Concludo sul crollo dei votanti, scesi dal 68,05% del 2012 al 61,82% del 2017 fino ai 51,08% del 2022.
Un dato che dimostra il totale distacco della politica locale, di “maggioranza” e di “minoranza”, di Destra e di “Sinistra”, dai cittadini e dai loro reali bisogni. Un distacco non rilevato solo dalla stampa plaudente il vincitore di turno.
Come ha scritto su Facebook il noto commentatore politico Nicola Rach: « la fortuna di Giacomo [Tranchida, NdR ] e Daniela [ Toscano, NdR ] è la fracchizza degli avversari ».
Come dargli torto?
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Fonti e Note:
[1] Telesud, 14 giugno 2022, “Erice, i vincitori”.
[2] Repubblica, 13 giugno 2022, “Miceli il grande sconfitto: “Voto controverso, presenze inquietanti“
[3] Telesud, 14 giugno 2022, “Erice, gli sconfitti”.
[4] Barracco e Strongone furono eletti nel 2017 coi Cinque Stelle. Quest’ultimo si è ora candidato con la lista Via del fu senatore Nino Papania che sosteneva Spina e che ha rieletto però Simona Mannina.