ERICE: CARADONNA S’E DIMESSO.
ERICE – L’avvocato Peppe Caradonna, f
edelissimo della prima ora del sindaco Giacomo Tranchida, ha rassegnato – con un «freddo» fax spedito ieri pomeriggio al primo cittadino – le dimissioni dall’incarico di assessore della Giunta di Erice. Poco si sa delle motivazioni. Ma sarebbero pesanti, ed espresse in una «riservata personale» indirizzata al sindaco Tranchida nella quale Caradonna chiarisce la sua «posizione».
Le dimissioni non sono state ancora accettate (e ne respinte).
Caradonna era stato eletto, nel maggio 2007, nella lista civica di «Erice che vogliamo», con 124 voti, e la scorsa estate era entrato in Giunta. A dicembre 2009 aveva aderito, non senza suscitare polemiche nell’ex-suo Gruppo consiliare, ad Italia dei Valori. «Teniamo a precisare che il nuovo impegno dell’avvocato Caradonna nei confronti di Italia dei Valori determina una palese incompatibilità con il suo ruolo di assessore nella Giunta Tranchida nella quale evidentemente, alla luce della sua legittima scelta, non può più rappresentare contestualmente il nostro movimento», avevano scritto, il 17 dicembre quelli del Partitello personale del sindaco.
Le dimissioni di Caradonna aprono una «crisi» comunque politica ad Erice e spianano la strada ad una ripresa del dialogo, mai spento per la verità, per l’entrata dell’UDC nella Giunta Tranchida. La posizione dell’UDC è chiara: a febbraio si era discusso di due posti di assessore di cui uno a favore di Luigi Nacci ed il secondo a favore del secondo dei non eletti dell’UDC (Iacopone, quota Turano) e il posto di vice-sindaco per lo stesso Nacci. In cambio l’UDC offrirebbe, in vista delle prossime elezioni 2012, di sganciarsi dal centro-destra ed appoggiare Tranchida nelle prossime elezioni.
L’entrata dell’UDC, gradita a Tranchida, e su cui ha «cucito», negli scorsi mesi, lo stesso onorevole Camillo Oddo, tuttavia rappresenterebbe un atto di incoerenza del primo cittadino nei confronti di chi lui, in passato, non ha mancato di chiamare «Banda Bassotti» e «Vedove del potere». Anche per le denunce penali che sono seguite a queste accuse.
IDV, Rifondazione e Sinistra e Libertà, che tuttavia non hanno un seguito elettorale particolare e non hanno una rappresentanza consiliare ad Erice, lo scorso marzo s’erano mostrati contrari a tale ingresso. Ma, anche per taluni «veti» sul nome di Nacci in Giunta (provenienti dal PD), le «trattative» si erano arenate.
Già si facevano i nomi degli assessori che sarebbero stati scaricati per permettere l’ingresso in Giunta all’UDC. E Caradonna era dato fra i «partenti». L’altro nome era quello di Silvana Catalano, fedelissima del sindaco ma data partente per motivi di impegni familiari. Tuttavia, anche se questi impegni dovessero rientrare (la Catalano a settembre si sposa) tutte le «poltrone» di assessore sarebbero instabili. Solo l’assessore Ninni Romano sarebbe ritenuto dal sindaco imprescindibile. Per la Laura Montanti, invece, ci sarebbe lo «scudo» di Baldo Gucciardi, segretario provinciale e deputato regioanle del PD.