Erice che vogliamo si da una nuova Segreteria
Erice (Trapani), 11 dicembre 2014 – I fedelissimi tranchidini si riuniscono in assemblea e dettano le nuove «strategie», piuttosto velleitarie per la verità, del movimento apri pista dell’antipolitica trapanese.
Erice che Vogliamo ha un «nuovo» portavoce: il marito della precedente, l’assessore Gianvito Mauro. Un vero e proprio partito parentale!
Mauro ai più è noto per essere stato coinvolto nel caso della «pista ciclabile» a zig-zag ericina e per non aver rassegnato le dimissioni richiesta da più parti.
Per la verità dell’esistenza di un «movimento», fuori dalle fortunate campagne elettorali del 2007 e del 2012, non se ne era accorto nessuno. Nessuna attività, a propria firma e mettendoci la faccia, ci risulta sul territorio. Conferenze, incontri, petizioni, non siamo a conoscenza di nulla di tutto ciò.
Ora, però, il movimento si mobilità e si da una «mossa». Si fa per dire, naturalmente, perché tutta l’attività, infatti, resterà relegata al magico mondo della tastiera.
Qui i tranchidini – ci fanno sapere – opereranno tanto su Facebook, quanto sul sito web del Movimento. Per operare sul sito, però, dovranno impegnarsi un pelino di più che sul social network: «Infinite loop detected in JError» è l’unico messaggio, su sfondo bianco, che appare oggi digitando il loro indirizzo (per i San Tommaso: cliccare qui per vedere).
Nel frattempo i predicatori dell’anti politica annunciano che suoneranno ai citofoni delle case trapanesi alla ricerca di candidati per le future liste civiche che presenteranno a sostegno del proprio innominato candidato sindaco.
Per la verità mancherebbe un progetto da proporre ai trapanesi, prima di parlare di liste e di candidati. Ma noi ragioniamo all’antica.
Nell’antipolitica di oggi i progetti non ci sono. C’è solo il «contro». Contro i «costi della politica», contro le «bande bassotti», contro «Nino Oddo».
Il Movimento, intanto, chiama a raccolta tutti coloro che vogliano intraprendere un comune percorso in vista delle prossime (2017) scadenze elettorali, a condizione, però, che in passato non si siano macchiati del sacrilego ruolo di «opposizione», o, peggio «alternativa», al loro padre fondatore Tranchida: il calendario è stretto, entro il 31 dicembre dovranno dare la disponibilità a far parte dell’invincibile armata (ops, coalizione).
C’è da pensare che Mauro & Co. facciano sul serio.