Europeade: una bella festa popolare, ma non la resurrezione di Trapani
Sai in quale Nazione si trova la città di Klaipeda? Stai programmando di andarci, quest’estate o magari l’estate prossima? La risposta alle due domande è no? Eppure Klaipeda, unico porto sul Baltico della Lituania, sarà sede delle Europeadi dal 5 al 9 agosto del 2020, dopo esserla già stata nel 2009.
Questo il video della presentazione della Città.
Questa introduzione – provocazione serve per farti comprendere come titoli cubitali come “VITTORIA!” (Francesco Tarantino, su TrapaniSi.it), o titoli trionfalistici “Una nuova opportunità per il territorio” condite da inviti – imposizioni quali «Serve […] unità d’intenti. Senza bandierine e senza avvoltoi …» (Nicola Baldarotta, Telesud) non solo sono esagerati, ma pure fuorvianti e pericolosi. L’informazione è un’altra cosa.
Europeade: il grande imbroglio dei mass media trapanesi
La “nazionale” di Trapani non ha vinto i mondiali di calcio. Il sindaco di Trapani non è sbarcato sulla luna. Non è in corso una grande improvvisa calamità naturale.
Le città dove si è recentemente tenuta la Europeade non brillano per notorietà internazionale: Turku (Finlandia) nel 2017, Viseu (Portogallo) nel 2018, la stessa FrankenBerg sull’Eder (Germania) nel 2019. In Italia, i precedenti sono Torino (1996 e 1985), Bolzano (2010), Padova (2012) e per ben tre volte Nuoro (2003, 1977 e 1973). E chi è conosciuta, lo è a prescindere l’Europeade.
Le “pretendenti” all’edizione 2021 che abbiamo “sconfitto” erano appena tre, tra cui nuovamente la stessa Nuoro, come rivelava al giornale TP24 l’assessore Patti a febbraio scorso. Questo vorrà dire qualcosa.
Qualcosa vorrà dire se nel 2017 a Turku l’Italia non vi ha partecipato con alcun gruppo folcloristico, se nel 2018 a Viseu erano presenti solo due gruppi abruzzesi, di Orsagna e Picciano, se all’Europeade del 2012 a Padova dei 13 gruppi italiani partecipanti, nessuno era siciliano.
La “vittoria” non è frutto della presenza del sindaco Tranchida alla recente parata di Frankernber sull’Eder. Già era data per sicura da tempo dall’assessore marsalese Andrea Baiata: «Marsala sarà coinvolta nell’Europeade, un incontro internazionale dei Gruppi folklorici», riportava già il 12 giugno scorso il giornale ItacaNotizie.
Se è vittoria, è una vittoria di Pietro Pellegrino 71enne marsalese con la passione del folk; addetto alle Pubbliche Relazioni dell’associazione “Marsala Antica”. Da anni, tentava, di portare la manifestazione qua. Questa volta è riuscito a coinvolgere la compaesana Andreina Patti, assessore marsalese al Comune di Trapani, e, poi, il sindaco. Tranchida ha semplicemente detto “vedo” al tavolo da gioco. Ha creduto nelle carte che gli ha mostrato Pellegrino. La “scommessa”, comunque, crediamo che sarà vinta. Riteniamo che il sindaco abbia fatto bene ad accettare.
L’Europeade, un Festival europeo di musica e balli folk
Detto questo, devo confermare che l’Europeade sarà una bella festa per i trapanesi.
Cinque giorni di allegria, spensieratezza, di ascoltare canti o osservare balli folfloristici, molti per noi nuovi e strani. Sarà un evento eccezionale, indimenticabile probabilmente, molto più che le gare di allenamento della Louis Vuitton Cup (da noi provincialmente ribattezzate “American Cap”). Sarà un evento molto più vissuto e gradito perché, in sostanza, la “American Cap” l’abbiamo seguita in TV mentre le numerose esibizioni folk (sto parlando di 200 spettacoli da 30 minuti l’uno) le vivremo a pochi metri da noi, a Piazza Vittorio Emanuele, allo Stadio Provinciale di Erice, magari sulla spiaggia di San Giuliano Erice.
Si, perché nella provincia di Trapani si concentreranno una moltitudine di gruppi folk provenienti da quasi tutta l’Europa. Gruppi composti tra i 2.500 e i 5.000 cantanti e ballerini folk. Si realizzeranno alla Villa Margherita di Trapani un paio di decine di padiglioni informativi che permetteranno di conoscere i territori di provenienza di questi gruppi.
La finalità di quest’evento, che si svolge sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, è quello quella di far conoscere e apprezzare i vari Paesi Europei, consolidare il legame tra i cittadini dell’Unione Europea.
Indico una fascia di partecipanti piuttosto larga (2.500 – 5.000) perché il successo della partecipazione sarà certamente dettata dalla logistica dal come potranno arrivare i partecipanti a Trapani e quanto costerà loro il viaggio. Arriveranno sempre dall’aeroporto di Palermo? E i collegamenti ferroviari via Milo saranno ripristinati per l’estate 2021? I bus del novello Vittorio Morace, Fabio Petroni il “patron” della Alivision (ex Terravision: giornali come il Tempo e il Messaggero ne raccontano i problemi giudiziari) e padre dell’Amministratore Delegato del Trapani Calcio, avranno libertà di muoversi?
Il capoluogo sarà il centro dell’Evento, ma gli spettacoli, i gruppi, il soggiorno dei gruppi, saranno necessariamente divisi tra diverse città: Trapani, ma anche Marsala, Paceco, Erice, Valderice, Custonaci e San Vito Lo Capo.
L’Evento, festa per Bar e Giornali Locali, meno per Alberghi e Ristoranti
Sarà anche la festa dei bar: sicuramente migliaia di abitanti delle città della provincia escluse dall’evento, e forse qualcuno da Palermo, si riverseranno sul nostro territorio qualche sera per assistere agli spettacoli. Gli organizzatori delle precedenti manifestazioni hanno sempre parlato di 20.000 presenze di visitatori ogni sera (100.000 in tutto nei cinque giorni). Di questi risultati non trovo alcuna conferma statistica o giornalistica in Rete. Leggo solo di bar che aumentavano i prezzi da 3 a 7 euro per un panino o una bevanda dalla mattina alla sera.
Sarà la festa dei Giornali locali: venderanno pagine di comunicazione a pagamento al Comune o comunque al Comitato Organizzatore Locale. Un bel business tra un’elezione (2017-2018) e l’altra (2023).
Non so se sarà la festa degli albergatori: quanto meno i componenti i gruppi folk saranno ospitati in tende allestite alla Caserma “Giannettino” di Trapani e presso l’Istituto religioso dei Salesiani.
Non so se sarà la festa dei ristoratori: è previsto che gli ospiti pranzino nel cortile dell’Istituto Alberghiero di Erice, fruendo del servizio di cucina dei ragazzi che vi studiano.
Ci saranno, come per la “American Cap”, esclusive serata Galà riservate agli “ospiti”, a “chi conta” a Trapani, a chi sta vicino al Re. Speriamo che non ci saranno le “Zone Rosse” dove noi comuni cittadini eslusi dal Galà non saremo ammessi. Il Centro Storico tornerà ad essere, probabilmente, ad essere chiuso al traffico, come per la “American Cap”.
Come per la manifestazione velica, saranno coinvolti 200 giovani “volontari” per assicurare l’assistenza e l’organizzazione. Si tornerà alle bici e certamente l’ATM dovrà potenziare i propri servizi di trasporto pubblico.
Non credo, per i motivi esposti nelle domande iniziali, ci sarà una grande affluenza turistica specifica per quest’evento. Sicuramente, però, i 2.500 – 5.000 cantanti e ballerini folk, tornando al proprio paese si potranno trasformare in tanti piccoli “promoter” del nostro territorio, raccontandone i punti di forza ambientali, artistici e culinari, e tutto ciò non potrà non comportare, per il futuro, che una buona immagine turistica.
Europeade: l’incognita dei costi e della trasparenza della spesa
Non sarà sicuramente una festa per le Casse del Comune di Trapani. 1.000.000 di euro, sembra che spese il Comune di Padova nel 2012 quando ospitò la manifestazione. Con quali maggiori tasse o con quali minori servizi dovremo pagare l’Europeade?
Quando l’Europeade si svolse a Padova, nel 2012, sul giornale Il Mattino di Padova, l’opposizione, Forza Italia, attaccò l’Amministrazione: «il festival europeo non è una priorità per Padova». La forza politica denunciava pure l’assegnazione di una consulenza da 21 mila euro per l’organizzazione.
E’ certo che quando, assieme al presidente del Comitato Europeade dell’epoca Bruno Peeters, Pietro Pellegrino, nel 2010, propose al Comune di Marsala di ospitare l’Evento il sindaco Renzo Carini gli rispose: «è opportuno approfondire l’aspetto finanziario dell’evento». Non se ne fece più nulla.
Ricordiamo pure ancora la “American Cap” del 2005. E ricordiamo gli interventi della Magistratura, prima e dopo l’Evento. Contiamo sulla trasparenza delle spese. Tranchida ce l’assicuri, vero? Terrà il Comune la gestione non la cederai convenzionando un Comitato fatto nascere sul momento, no?
P.S. Io sono stato a Klaipeda, anni fa, mi è parsa carina. Non ci ho dormito, ero di passaggio da Kaunas (un tempo collegata con con l’aeroporto di Trapani) al villaggio di Nida sulla penisola di Palanga. Palanga è a proprio duecento metri da Klaipeda, la si vede sullo sfondo dell’inquadratura dall’alto del porto di Klaipeda.