Europee: D’Alì ammette la sconfitta delle Destre
Trapani, 26 maggio – Clamoroso è, a Trapani, il flop del Partito del senatore Antonio D’Alì, il Nuovo Centro Destra. Appena 930 voti, ed 4,85%. In quella che doveva essere una “roccaforte” del NCD. Numeri insufficienti per eleggere anche un solo consigliere comunale. Eppure, sulla carta, il NCD, nel capoluogo, potrebbe contare su 3 consiglieri comunali (La Pica, Lamia e Guaiana).
Eppure, sino a poco tempo fa, il senatore Antonio D’Alì era indiscusso “padrone” elettorale di Trapani.
D’ALI STRIGLIA I SUOI
«Un risultato che ha evidenziato “luci ed ombre”», dichiara a denti stretti il senatore alla stampa.
La sconfitta del partito di ministro Alfano, di cui D’Alì è il massimo esponente nel capoluogo, va, in realtà, oltre. D’Alì prova a ricondurla alla semplice «novità del simbolo rispetto ai tradizionali riferimenti in cui l´elettorato trapanese si è identificato».
La realtà è ben altra. L’assoluto disimpegno dei rappresentanti locali (a cominciare dai consiglieri comunali) del Partito.
D’Ali, bene o male l’ammette: nei «luoghi, e non pochi, nei quali vi è stata la possibilità di un più diretto contatto con gli elettori e dove, di conseguenza, abbiamo registrato risultati davvero lusinghieri (Partanna, Castelvetrano, Poggioreale e così via)». Ergo, a Trapani, questo “contatto con gli elettori” non c’è stato!
FORZA ITALIA DIMEZZA IL CONSENSO
Il Partito di Berlusconi, invece, raccoglie 3.772 voti (il 19,67%). Sempre pochi rispetto ai 9.855 (42,57%) delle Europee 2009.
Anche qui, nonostante le dichiarazioni dei vertici del Partito («C’è piena sintonia con il gruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Trapani», Iacolino lo scorso 24 marzo), è chiaro un disimpegno dei rappresentanti nelle istituzioni, dei vari Salone, Mannina, Vassallo, Ruggirello.
Ciò è evidente, a nostro avviso, dal fatto che, andando a sbirciare le preferenze, ne troviamo appena 509 per Gianfranco Micciché, 456 per Salvatore Iacolino, 155 per Salvatore Pogliese, 135 per Innocenzo Leontini. Con tre preferenze possibili, per l’elettore, appare chiaro che i nostri consiglieri non si sono “sbracciati” tanto.
Il voto a Forza Italia è stato solo un voto al “simbolo”, all’ex-cavaliere, da parte del Popolo che ancora, in molti sembra, credono nelle sue promesse politiche.
FRATELLI D’ITALIA NON SFONDA
Il Partito, nato dalle ceneri di AN, e da una costola del PDL, non segna alcun risultato degno di nota a Trapani, città, in passato, notoriamente “nera”.
Solo 285 preferenze per la segretaria nazionale Giorgia Meloni candidatasi anche nella circoscrizione Isole, e 489 voti in tutto al Partito (2,55%).
Un dato percentuale lievemente ancor meno significativo rispetto alla media nazionale fermatasi poco sotto lo sbarramento del 4% e che, quindi, in termini di voto assoluto, rappresenta, a Trapani, il nulla.
E’ evidente che l’ex leader di AN, e poi di FLI, Livio Marrocco, non è risultato coinvolto nel progetto politico della Meloni e resta ancora in “osservazione”.
Il dato interessante, però, è un altro. Tutti e tre assieme, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Nuovo Centro Destra raggiungono appena 5.191 voti.
Un dato di gran lunga inferiore a quello del Movimento Cinque Stelle (5.999) ed a quello del Partito Democratico (6.761).
E’ evidente che, al netto delle “tare” clientelari (le raccomandazioni per le autobotti con l’acqua, per prime), collegate a singoli “ras” del voto, il centrodestra non è più vincente a Trapani.
DOVE STA ZAZA’?
Un ultima constatazione-domanda.
Per chi ha votato/fatto votare l’ex sindaco Girolamo Fazio (sindaco per 11 anni eletto con Forza Italia, attuale deputato regionale eletto con Forza Italia, attuale capogruppo consiliare di Uniti per il Futuro)?
I suoi 4.023 delle comunali 2012 dove sono stati parcheggiati?
Forse, in parte, dentro il PD in vista di una candidatura a sindaco di Fazio coi favori dei renziani?
Stessa domanda da porsi per conoscere il movimento dei voti del MIR-Articolo 4 il Partito dell’on. Paolo Ruggirello, presente in Consiglio, a Trapani, con 3 rappresentanti.