FAZIO CANCELLA LA PISTA CICLABILE!
TRAPANI – La «famosa» pista ciclabile di Giulia Adamo che doveva, attraversando le saline, collegare Trapani a Marsala ed il piu’ recente progetto dell’architetto Rosellina La Commare, di Italia Nostra, che pensava ad un recupero della pista completando un anello che collegasse almeno Trapani e le Saline, possono andare a farsi «benedire». Mommo Fazio il sindaco nemico giurato delle piste ciclabili è passato dalle parole alle vie di fatto. Ha diramato un bando (scade il 22 dicembre) per la predisposizione di un progetto che cancelli una buona parte del tratto già esistente.
L’articolo che da notizia dei lavori – datato 16 dicembre – è piuttosto anonimo e tecnico. D’altro canto l’articolista del Giornale di Sicilia, tal Antonio Trama, si è limitato a scopiazzare semplicemente il bando e l’avviso reperibili sul sito internet del Comune. Per questo è pagato e quindi nulla da eccepire in proposito.
Tuttavia se si incrocia la notizia ed il suo titolo («Via Libica, stop al traffico. Due milioni per allargarla») con le notizie d’archivio che sono reperibili sul web, ed in particolari sui siti del Comune di Trapani e di Telesud, è perfettamente chiaro che il bando ha come obiettivo la cancellazione della pista ciclabile!
SCRIPTA MANENT. «Il Comune ha sollecitato la Provincia ad allargare la carreggiata stradale, eliminando la pista ciclabile», spiega su Telesud Mario Torrente il 2 ottobre 2006. Il sindaco Mommo Fazio sul suo sito, lo stesso giorno, chiede che: «il trasferimento della sede viaria e della superficie della pista ciclabile al patrimonio comunale, affinché questo Comune possa realizzare quegli interventi necessari all’adeguamento della via per garantire sicurezza e decoro».
SPERPERI SU SPERPERI DI DENARO PUBBLICO. L’allargamento della via Libica per un centinaio di metri (giusto fino allo svincolo autostradale crediamo) costerà 2.663.000 euro che, ci spiega il sindaco nell’avviso pubblico, saranno di provenienza extracomunale (ovvero da fondi regionali?). 93.773 euro di questa somma saranno destinati al progettista dei lavori. Ma costerà, altresì, oltre che cancellare il milione di euro che è stato speso per il primo stralcio dei lavori di realizzazione della pista ciclabile a fianco la strada provinciale 21, il certificare l’abbandono del progetto di «sfruttamento sostenibile» della riserva delle saline. Un’area che poteva essere di «sfogo» per il turismo e che invece resterà, per i piu’, non fruibile.
A CHE SERVIVA LA PISTA CICLABILE? «La realizzazione di un “percorso verde”, dando risalto agli aspetti paesaggistici, concorrerebbe al recupero ed al ripristino dei valori ambientali, garantendo l’integrità naturalistica di questa zona, che in alcun modo può essere meglio apprezzata che in bicicletta», scriveva il 9 settembre 2001 l’ing. Paolo Simon sul sito della Provincia annunciando l’avvio dei lavori della pista ciclabile.
«La realizzazione di questo itinerario, promuovendo una nuova forma di turismo ciclopedonale, culturale ed ecologico, favorisce in quest’area il nascere di nuove occupazioni ed incrementa lo sviluppo delle attività economiche presenti. La greenway delle saline assume interesse particolare poiché costituisce un punto di forza per il rilancio dell’economia turistica del territorio interessato», si legge ancora nella relazione allegata al progetto della pista ciclabile. Relazione reperibile sul sito della Regione Sicilia che la finanziò.
LA VERITA? LA CONOSCE SOLO IL SINDACO. Mommo Fazio parla di «sicurezza» a giustificazione della enorme spesa. Onestamente una strada larga non è proprio sinonimo di sicurezza. E neanche di garanzia di fluidità del traffico che dallo svincolo autostradale s’inserisce sulla S.P. 21 e da lì nella zona industriale (via prima dorsale ZIR). Larga o stretta sempre in due corsie si sviluppa il traffico. La spesa è doppiamente inutile, peraltro, perchè il Piano Regolatore del Porto prevederebbe, poi, una nuova bretella stradale che collegherebbe la via Libica (grosso modo da difronte lo svincolo coll’autostrada) al porto (grosso modo il Ronciglio) tagliando la salina Reda.
A che servirà allora l’allargamento della via Libica? Forse è semplicemente propedeutica alla realizzazione del «grande centro commerciale e un polo fieristico-espositivo permanente con annessa la Borsa merci» che «saranno realizzati entro i prossimi tre anni in via Libica, di fronte l’autoparco comunale, all’interno dell’area industriale trapanese», probabilmente, col projet financing, «dalla società «Burgarella Costruzioni Srl» unica società interessata alla data dell’articolo da noi rilevato su La Sicilia (13 luglio 2010).
FONTI:
– COMUNE TRAPANI: VIA LIBICA, FAZIO SCRIVE ALLA PROVINCIA (2 ottobre 2006)
– TELESUD: FAZIO VUOLE ELIMINARE LA PISTA CICLABILE (2 ottobre 2006)
– PROVINCIA: IL PROGETTO DELLA PISTA CICLABILE (9 settembre 2002)