FAZIO E I MONUMENTI DIMENTICATI
TRAPANI – Ricordate la “guerra” fra l’allora presidente della Provincia Giulia Adamo (allora Forza Italia ed ora folgorata dall’UDC) e il sindaco del capoluogo Mommo Fazio (anch’egli del Partito dell’Amore) per contendersi la Casina delle Palme? Ebbene del capriccioso oggetto del contendere se ne sono dimenticati entrambi. Stessa fine han fatto, nel tempo, il Villino Nasi, il Bastione dell’impossibile, la Torre di Ligny, la Torre Carosio, tutte strutture che erano state indicate, dall’attuale sindaco Fazio, con entusiastici comunicati, come base per la rinascita culturale e turistica di Trapani. Passati su TV e stampa di regime i comunicati … della fruizione pubblica delle strutture non s’è piu’ parlato …
LA CASINA DELLE PALME. Oggi la Casina delle Palme è sotto utilizzata per non dire quasi abbandonata. Del caffè che riempiva il piazzale antistante il palco si son perse le tracce, così come degli spettacoli e dei concerti che un tempo calcavano lo stesso palco. Oggi la Casina è divenuta, al servizio dei turisti che per poche ore discendono dalla navi crociera che approdano nella nostra città, solo un emporio per souvenir. Che triste fine per uno dei pochi esempi di Liberty in città.
IL VILLINO NASI. “Nella zona del porto peschereccio si possono ammirare il Villino Nasi, recentemente recuperato alla fruizione della collettività”, si legge sulla sezione turistica del sito del Comune di Trapani. In realtà la struttura, anch’essa di stile liberty, realizzata dal ministro e trapanese Nunzio Nasi su uno scoglio, è chiusa, di norma, al pubblico. Recentemente, dal 25 al 27 marzo 2011, il Villino Nasi ha aperto le porte ai visitatori in occasione della XIX Giornata del Fai. In passato si dibattè su chi ne fosse oggi il proprietario. Ma dell’esito della disputa non s’è saputo piu’ nulla. Ed anche il Villino Nasi non è fruibile per i trapanesi ed i turisti.
LA TORRE DI LIGNY. Scriveva Elio D’Amico sul mensile Extra dello scorso gennaio: “La Torre di Ligny, uno dei simboli della città, per anni chiusa ed abbandonata a se stessa, dopo aver ospitato una piccola realtà museale per un breve periodo, adesso è nuovamente chiusa: in verità è stata affidata anch’essa ai privati, alla cooperativa Eupolia che l’avrebbe destinata a punto d’incontro turistico e a Museo Civico. Ma da oltre un anno questi volenterosi cittadini aspettano invano la consegna del monumento, in attesa di lavori di ristrutturazione interna che sembra non comincino mai. Ma a noi viene un dubbio: che ci sia all’interno della Torre una perfida Penelope che di notte disfa ciò che di giorno l’Amministrazione comunale costruisce?”. Pare, invece, che il Comune non abbia destinato alla Torre i soldi necessari per la ritrutturazione.
IL BASTIONE DELL’IMPOSSIBILE. “Obiettivo dell’Amministrazione Comunale è quello di assicurare la fruizione del Bastione da parte di cittadini, turisti e visitatori, per riscoprire un angolo di storia e cultura della città. Il Bastione dell’Impossibile, così, diventa luogo anche per eventi culturali e di intrattenimento, che saranno realizzati nel corso dell’anno”. Così si legge sul sito del Comune di Trapani. Il comunicato stampa della premiata ditta Fazio (sindaco) e Bizzi (addetto stampa) porta la data del 2 settembre 2008, giorno antecedente la “Inaugurazione ufficiale … del Bastione dell’Impossibile, “riscoperto” grazie ai lavori …” costati all’incirca 750.000 euro. Oggi, e da oltre un paio d’anni, il Bastione è chiuso.
LA TORRE CAROSIO. Il Comune aveva venduto, per 220 mila euro, alcuni appartamenti di proprietà appartenente al Palazzo Carosio che incorporava l’omonima Torre Carosio. Dopo, grazie alla “spinta” di Altratrapani, la soprintendenza aveva scritto al Comune e spiegato al sindaco, avvocato Fazio, che non poteva vendere un bene soggetto a vincolo. La vendita era stata, pertanto, annullata ed i soldi restituiti all’acquisirente. Fazio promise, era il 2007, che sul posto sarebbe stato realizzato un “Centro di documentazione del Centro Storico di Trapani”. Non se ne è fatto nulla. E gli appartamenti risultano inutilizzati e comunque non fruibili al pubblico.