FAZIO, NON SI PLACANO LE POLEMICHE
TRAPANI – Sinceramente ho “scialato”. L’editoriale di Salvatore Vassallo e la rubrica ex-Cathedra di Franco Mennella, su Monitor n. 29 del 26 settembre – il primo colla serietà ed il secondo colla satira “britannica” – hanno ampiamente giustificato il prezzo del giornale. Vittima della “strana” coppia? Il sindaco Fazio e la sua famosa ordinanza anti-bivacco, naturalmente. Al “povero” primo cittadino gliene hanno dette di tutti i colori (e come dare loro torto?).
Il direttore Salvatore Vassallo, ad esempio, ha, dapprima, evidenziato “la prima deroga alla terribile ordinanza del sindaco Fazio, quella che ha schiuso le porte ai bivaccanti ed ai gaudenti nottambuli è stata fatta a meno di una settimana dalla promulgazione”. Vassallo si riferisce alla “notte bianca, termine ormai abusato ed utilizzato per ogni occasione che superi anche di poco un pigiama party tra liceali”.
La manifestazione, rileva la sapiente penna, ha, infatti “lasciato il suo strascico di bottiglie vuote per le strade”. I colpevoli? Non certo i “negri”, come suggerirebbe il consigliere La Pica (PDL), bensì “italianissimi e comunitarissimi trapanesi” che hanno bivaccato “su strade e monumenti pubblici, in barba alle sceriffate del nostro primo cittadino che, tra l’altro, era l’organizzatore della manifestazione”.
Quindi Vassallo ha sostenuto che la stessa ordinanza, in verità, è “inapplicabile” (ne sanno qualcosa gli automobilisti che continuano a trovare i posteggiatori abusivi a Piazza Vittorio Emanuele) rilevando che l’ordinanza, nella migliore delle ipotesi, è colorata solo di “populismo”. “Nella peggiore – prosegue l’editoriale di Monitor – sarebbe ipotizzare come questo giro di vite, che ha graziato i trapanesi coinvolti nella kermesse notturna, potrebbe tornare prepotentemente in vigore magari multando un profugo di guerra che si bene una birretta alla fontana del Tritone”.
“In caso del genere – conclude il direttore – sarebbe davvero difficile non pensare ad una venatura razzista, dove non si colpisce in base ad una norma, ma in base alla propria provenienza etnica”.
Al solito, più “goliardico” – il personaggio è quello – il ragionamento di Franco Mennella, che, nella sua “Ex-Cathedra” giunge a spiegare che “le deiezioni (vietate in pubblico da Fazio, NdR), leggo sul De Mauro, sono le defecazioni, quindi tranquilli trapanesi ed immigrati extracomunitari, potete tranquillamente continuare a pisciare sui muri”.
Riferendosi sempre al “nostro avvocato vignaiolo, come ama definirlo il nostro direttore”, Mennella prosegue, sostenendo che il provvedimento anti-bivacco, definito di chiara “risibilità”, “ha superato ogni mia aspettativa”. Perché? Semplice, “nell’ordinanza tesa a fare diventare Trapani la Lugano del sud, non si parla dei Suv in doppia fila ed il bivacco in strada è proibito a meno che non si tratti di una serata di gala per ricchi e parvenu in occasione di una qualche vela di passaggio. In questo caso si può mangiare per strada, cantare (anche questo è vietato dall’ordinanza del sindaco, cantare, NdR) e divertirsi. Rimangono proibite le deiezioni, non fa molto fino…”.
Mennella, tornando serio (!), conclude il proprio pezzo, contestando alla sua maniera, le “inusitate approvazioni” del provvedimento ricevute da parte di taluni personaggi. Si riferisce al vescovo Francesco Micciché, sempre fido sponsor d’ogni iniziativa del sindaco Fazio. “Ogni forma di accottanaggio è un modo di legalizzare e perpetuare una forma di schiavitù e di diseducazione al lavoro che mal si concilia con la promozione della dignità umana”, aveva dichiarato a La Sicilia il prelato il 19 settembre riferendosi al divieto, nei confronti degli automobilisti, di elargire volontariamente un “contributo” ai posteggiatori.
In una lettera a Monitor, si chiede Rosetta Gabriele, “Come può un vescovo condividere, anzi plaudire, una simile iniziativa? E la solidarietà nei confronti dei poveri, dove la mettiamo? Fare l’elemosina, in fondo, è uno dei dettami principali della nostra religione? Scoprire Cristo dei poveri attraverso l’elemosina fatta nel segreto e senza vanagloria, scrive il Papa nel messaggio della Quaresima …”.
“San Martino – chiosa, nella sua rubrica, Franco Mennella – avendo dato metà del suo mantello ad un mendicante, è passibile di multa?”.