Ancora fermo il monitoraggio dell’aria

Nonostante varie iniziative senza esito le richieste di Legambiente- Una città per tutti.

L’’8 marzo 2002, l’allora Assessore provinciale all’Ambiente, Baldassare Levante, invitò i Sindaci della provincia di Trapani, ad una riunione finalizzata alla possibile pianificazione d’interventi di monitoraggio dell’aria, da gestire in comune.

La proposta si basava su un progetto del chimico provinciale Giuseppe Pipitone che si rivolgeva, soprattutto ai Comuni di maggiore dimensione quali Trapani, Alcamo, Marsala, Mazara, Castelvetrano e proponeva un’interessante idea di monitoraggio fisso della qualità dell’aria, “non convenzionale”, affiancato ad un monitoraggio “certificativo” da realizzare dal laboratorio provinciale, mobile e “convenzionale”.

Il tutto secondo canoni di scientificità ed economicità (10.000 euro annui per Comune).

Il successivo 2 aprile 2002, il nuovo Assessore provinciale Angelo Mistretta, nel rilevare, anche con un certo sconforto, la scarsa partecipazione alla programmata riunione – il Comune di Trapani, tuttavia, insieme al Comune d’Alcamo, era stato presente – prospettava una successiva riunione.

Il 15 aprile 2002 il capo settore dell’assessorato comunale di Trapani alla pubblica istruzione, Giuseppe Basiricò, comunicava, di certo in previsione di tale progetto, ai dirigenti del I° e III° circolo didattico che i siti delle loro scuole erano stati individuati come idonei al posizionamento degli strumenti di campionatura delle polveri sottili (PM10).

In ultimo, il 6 giugno, il vice Sindaco di Trapani, Castiglione, insieme agli Assessori Indelicato, Naso e Gianno, ci ha ricevuti per l’occasione della consegna di una “petizione popolare” di 600 firme richiedente, per l’appunto il monitoraggio della qualità dell’aria. In tale occasione s’impegnò a prendere contatto l’Assessore Mistretta per il rilancio del progetto.

Ad oggi, tuttavia, nulla si conosce, d’altro, in proposito.

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