Festa Forze Armate: Accorinti ricorda art. 11
MESSINA, 5 NOV – Ieri a piazza Unione Europea, durante la cerimonia della Festa dell’Unità Nazionale – Giornata delle Forze Armate, presenti il sindaco di Messina, Renato Accorinti, autorità civili e militari, il Gonfalone della città di Messina, decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare, il Medagliere del Nastro Azzurro, i Vessilli ed i Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed il Gonfalone della Provincia regionale di Messina, è stata deposta una corona d’alloro al Monumento ai Caduti.
“Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte – ha dichiarato il sindaco Accorinti nel corso del suo intervento, rivolgendo anche un appello ai sindaci di tutti i comuni italiani – e si colmino i granai, fonte di vita. Il monito che lanciava Sandro Pertini sembra ancora ad oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato”.
“L’Italia, paese che per la Costituzione ripudia la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti ed a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza”.
“Il rapporto 2013 dell’Archivio Disarmo su documenta come l’Italia abbia speso per l’anno 2013, e spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro per il comparto militare (oltre un ulteriore miliardo per le missioni internazionali) a fronte di una drammatica crescita della povertà sociale. Nel 2013 l’lSTAT ha pubblicato il suo più drammatico nel nostro Paese. Gli italiani, che vivono al di sotto della linea di povertà sono ormai 9 milioni 563 mila, pari al 15,8 % della popolazione. Di essi 4 milioni 814 mila (ossia 1’8%) sopravvivono in condizioni di povertà assoluta, cioè impossibilitati ad acquisire i beni di prima necessità”.
“In questo drammatico quadro nazionale la Sicilia diventa emblema di questa progressiva campagna di militarizzazione italiana”.
“La nostra isola – ha proseguito Accorinti – rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari (MUOS) i paesi stranieri. Anche l’arrivo dei flussi migratori è vissuto come un da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana, dove non sempre sono garantiti diritti e giustizia. Non si può rimuovere dalla memoria collettiva, quasi esorcizzando, un secolo di lotte del movimento operaio per la pace e il lavoro, il disarmo e la giustizia sociale”.
“Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa Amministrazione dice al disarmo. Questa Amministrazione, fedele alla Costituzione Italiana, dichiara il proprio e difende il diritto di emigrare, ribadendo il massimo impegno nella ricerca di soluzioni di accoglienza idonee per i fratelli migranti giunti di recente a Messina”.
“Messina e la Sicilia – ha concluso il sindaco – da sempre hanno avuto una grande opportunità in quanto crocevia di diverse culture e religioni; le diversità arricchiscono tutti e oggi vogliamo rilanciare un processo di pace dalla nostra terra e dal nostro mare per l’umanità”.