Forum sui Quartieri: Più democrazia con Centri Civici e Forum
Questa è la terza volta che partecipo ad un Forum voluto o concesso da quest’Amministrazione.
Nel 2013 quello sui servizi idrici promosso dalla nostra associazione, poi quello sulla zona Z.T.L. promosso dal Comune e adesso questo sulle problematiche dei quartieri.
Il Forum è un istituto di democrazia diretta che prevede l’incontro fra la cittadinanza e l’Amministrazione per confrontarsi sulle problematiche di interesse collettivo.
E’ previsto dallo Statuto del nostro Comune ed oggi possiamo dire che è l’ultimo strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla vita democratica del Comune.
Come è noto in occasione dell’avanzamento della procedura di scissione territoriale delle frazioni sud dal Comune di Trapani, promosso dal comitato “Misiliscemi”, la nostra associazione, “A Misura d’Uomo”, ha sostenuto una aperta e chiara posizione di contrasto, ritenendo quella proposta anacronistica e disgregante.
Lo abbiamo fatto presentando delle “Osservazioni”, previste dalla Legge, al Consiglio Comunale che sulla proposta di scissione territoriale doveva esprimere obbligatoriamente il proprio parere consultivo.
Con grande soddisfazione abbiamo visto che le nostre posizioni concordavano con quelle espresse dall’Amministrazione, ma inspiegabilmente il Consiglio Comunale ha espresso parere favorevole alla proposta di scissione, con il solo voto contrario dei Consiglieri La Pica, Sveglia, Guaiana, Lamia, Passalacqua, Cavarretta, Giarratano e Bianco.
Noi, seppur contrari alla proposta di scissione, eravamo e siamo sensibili al disagio reale vissuto dai cittadini delle frazioni, così come dei quartieri, per questa ragione avevamo indicato nei Consigli di Circoscrizione quello strumento di decentramento amministrativo che avrebbe potuto dare delle risposte concrete a quel disagio soddisfacendo peraltro le richieste di autonomia espresse dal comitato Misiliscemi.
In definitiva “no” alla scissione e “si” al decentramento amministrativo, questa era la risposta che avremmo voluto si desse alla questione.
Ma siamo stati amaramente ed inspiegabilmente stoppati da una politica contraddittoria ed irrazionale che ha avuto la sua consacrazione nel voto del 23\6\15 presso l’Assemblea Regionale Siciliana sull’emendamento all’art. 6 del D.D.L. 980/15.
Come è noto il D.D.L. nell’ottica della spending review e dell’armonizzazione fra la legge siciliana e quella nazionale, prevedeva una serie di interventi volti ad abbattere i costi della politica locale con tagli sul numero dei consiglieri e degli emolumenti corrisposti agli stessi.
Nell’articolo 6 si prevedeva inoltre la soppressione dei Consigli di Circoscrizione.
La nostra associazione ha predisposto un emendamento a tale articolo che prevedeva la sopravvivenza dei Consigli di Circoscrizione con l’abbattimento totale dei costi escludendo ogni retribuzione emolumento rimborso ai Presidenti ed ai Consiglieri di circoscrizione, così come prevede la normativa nazionale.
Questo emendamento abbiamo inoltrato a tutti i Deputati dell’ARS chiedendo di presentarlo e sostenerlo.
Abbiamo avuto la piacevole sorpresa di vederlo appoggiato da varie forze politiche: Gucciardi (PD) Venturino (Misto) Musumeci (Lista Musumeci) e Figuccia (F.I.), che lo hanno presentato, ma al momento del voto l’emendamento no è passato e i Consigli di Circoscrizione sono stati soppressi, perché ha riportato 24 voti favorevoli e 24 contrari.
Cioè non è passato per un solo voto.
L’amarezza maggiore è stata scoprire che alcuni deputati che lo avevano sottoscritto hanno votato contro.
Come dire che la testa non sa cosa fa la propria mano.
Io non voglio entrare nel merito di queste scelte la cui responsabilità politica è tutta dei Deputati che le hanno operate.
Il fatto è che con questa votazione si è assestato un ulteriore colpo alla democrazia, alla possibilità dei cittadini di partecipare alla vita democratica dei Comuni e crescere con essa.
Ed allora non ci rimane che il Forum o i Centri Civici.
Esorto questa Amministrazione, che a noi ha dimostrato di credere nell’utilità dei Forum, a ricorrervi più spesso, magari facendo una programmazione annuale di incontri nei quartieri, se non addirittura seguendo l’esempio del Comune di Siena che indice il Forum per discutere con la cittadinanza il bilancio di previsione.