Gabriele Tripi: Solo i Centri Civici contro la solitudine
«Quante sono le persone su cui poter contare? Quante quelle cui poter affidare il cane? Quante quelle disposte ad aiutarvi quando avete l’influenza o nei periodi di malattia anche importanti, quante se avete problemi con i figli, quante cui affidare l’anziano demente o malato se dovete uscire.
Viviamo in un mondo di solitudini in cui il nostro primo interlocutore è diventato lo smartphone, la Smart TV, il tablet, il pc, l’iPod, ecc..
Vi è capitato di stare in una sala d’aspetto, in una metro, in una stazione, aeroporto, bar, ecc…?. Ognuno chiuso nel suo mondo virtuale.
Rischiamo di vivere una vita da soli e di trascorrere la vecchiaia ammassati in ricoveri oppure di morire da soli o in mezzo a persone che non conosciamo.
Vi stupisce che il disturbo depressivo colpisca ognuno di noi almeno una volta nella vita e che l’incidenza sia più del venti per cento tra i pazienti di un medico di medicina generale?».
Queste domande e queste riflessioni appartengono a Gabriele Tripi, psichiatra, membro del movimento “A Misura d’Uomo”, e uno dei relatori nell’Assemblea Civica svoltasi lo scorso 28 maggio presso la sala conferenze del “Principe di Napoli”.
Tripi non dice nulla di particolare. Semplicemente ci aiuta a far emergere da dentro di noi quel che già sappiamo: siamo soli!
La relazione, interessante, semplice, scorrevole, è integralmente scaricabile dal seguente link: La Solitudine – Gabriele Tripi. Assicuro che vale la pena leggerla.
Centri Civici per gli incontri intergenerazionali
Qui voglio limitarmi a riportare una soluzione possibile al problema della solitudine, proposto da Gabriele Tripi: l’istituzione del “Centro Civico”.
«Il Centro Civico Territoriale – spiega l’oratore all’attento pubblico presente all’Assemblea – rappresenta il trait d’union intergenerazionale, interculturale, interrazziale, interreligioso a portata di mano, dove i bisogni possono venire ascoltati, dove si può trovare un amico, un aiuto, un sostegno, dove si può dare una mano, dove si può dare senso alle cose ed allo star assieme».
«Questo è possibile in Centri Civici o socio-culturali territoriali esistenti in altri Paesi o in altre Regioni», conclude Tripi, non certo nei “Centri territoriali d’incontro” che ci offrono il Comune di Trapani o quello di Erice che sono, invece, purtroppo, dei luoghi dove il Comune non investe risorse e che adibisce solo a sala da ballo per anziani o luogo per il gioco delle carte.
La mia battaglia per i Centri Civici
Di “Centri Anziani” e “Centri Civici” ho già spesso parlato in questo blog. Se vi interessa il tema vi rimando a questi approfondimenti: