Giulia Adamo: Tra proclami e propaganda

Tra meno di un mese, il 25 maggio, si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale, ma soprattutto per eleggere il Presidente della Provincia. Saranno tre i candidati che si contenderanno l’ambita “poltrona”: tra l’uscente Giulia Adamo (Centro-Destra) e lo sfidante Baldo Gucciardi (Centro-Sinistra) si è intromesso il sen. Bongiorno (An e dissidenti del Centro-Destra).
Essendo, quella della Adamo, una eventuale riconferma desideriamo confrontare le sue promesse elettorali del 1998 (rintracciabili sul sito istituzionale della Provincia, all’indirizzo http://www.provincia.trapani.it/SITO/provincia/testi/37.htm ) con i risultati effettivamente raggiunti per verificare l’efficacia del suo impegno.

Nell’articolo desideremo, inoltre, confrontare tali impegni-risultati con le risposte che i frequentatori di questo sito hanno fornito ad alcuni sondaggi, da noi proposti.

E’ ovvio che la maggiore richiesta che i cittadini rivolgono alla Pubblica Amministrazione è quella dell’impegno per l’incremento dell’occupazione. In risposta ad un apposito sondaggio i nostri amici cybernauti hanno individuato nel TURISMO (anche incentivando l’apertura di nuovi alberghi) il settore ove maggiormente operare per raggiungere tale finalità (55,56% di chi risponde). In effetti, per il settore, la Adamo aveva inserito nel proprio programma la “realizzazione di strutture (Acquari, Musei) e servizi per favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici”, nonché un “Consorzio Turistico Provinciale”. Non ci risulta, tuttavia, che sia stato realizzato nulla, in proposito.

Sembrerebbe palese individuare nella TUTELA DEL PATRIMONIO AMBIENTALE E NATURALE, la base per lo sviluppo turistico. Tuttavia, la presidente Adamo, pensa diversamente ove, nel 1998, affermava la necessità del “superamento della concezione vincolistica della protezione” in riferimento alle aree protette. Fortunatamente, anche in questo caso, i suoi progetti sono rimasti lettera morta. Peraltro, in altra parte del sito, troviamo la dichiarazione della preside-presidente: “Il controllo della qualità dell’aria non è una priorità di questa Amministrazione”. Dichiarazione che non trova il favore del 54,54% del nostro campione.

Altra speranza di sviluppo su individuata nel settore della INDUSTRIA, da incentivare con “l’istituzione di una zona franca industriale” vecchio cavallo di “battaglia” dell’on. Michele Rallo, negli anni ’80, del sen. Antonio D’Ali, negli anni ’90 e, dato che “porta fortuna” in campagna elettorale, obiettivo abbracciato, sempre solo “a parole” dalla signora Adamo.

Chiaro che lo sviluppo dell’economia della provincia debba passare per un efficiente servizio di TRASPORTI. Tanti gli impegni della presidente Adamo, a proposito. “Ripristino della funivia di Erice, realizzazione della metropolitana di superficie per collegare i principali centri della provincia utilizzando la linea ferrata già esistente … creazione di un servizio di elisoccorso per le isole minori … creazione di un interporto a base logistica intermodale ad Alcamo”. Dopo cinque anni di governo nulla di tutto questo ancora esiste. Solo per la funivia di Erice esiste un progetto e un “singhiozzante” finanziamento regionale. Di elisoccorso nelle isole minori e di centro intermodale ad Alcamo, si sta appena iniziando a parlare, ora, a fine “mandato”. Il progetto di metropolitana Trapani-Mazara, su cui concorda l’80% di chi risponde (sia per dare una seria alternativa al trasporto su gomma e per “creare” lavoro, ma soprattutto per avvicinare le città della provincia), è stato invece “abbandonato”. Un altro inerente problema, ritenuto prioritario dai Trapanesi (20%), cioè quello del “mancato sviluppo dell’aereoporto” è stato affrontato, ripetutamente, e con grande impegno finanziario dalla preside Adamo. Risultato: oggi nessun aereo – se non quelli militari – utilizza l’aereoporto “Florio” di Birgi. Domani chissà.

Ma è nel campo della FORMAZIONE che la preside, naturalmente, ha insistito nel proprio programma, con un vistoso “occhio” di riguardo ai giovani “Creazione dei collegamenti tra il mondo del lavoro pubblico e privato e la scuola, l’Università ,,, Sostegno alle Istituzione scolastiche disposte a trasformarsi in Centri di aggregazione giovanile ,,, Attivazione del Corso di Diploma Universitario di Agricoltura Biologica”. Tutti progetti di cui si son “perse le tracce” durante il governo Adamo. I nostri cybernauti che han sperato (22,22%) nello sviluppo ed incentivo dell’Agricoltura biologica, per creare occupazione, non ha ricevuto risposte, quindi, dalla presidente. E ciò è confermato da un altro sondaggio, dal quale si scopre che l’ 83,33% del campione sconosce o non utilizza prodotti alimentari biologici. Unica promessa mantenuta, in tema di formazione, il “Corso di Diploma Universitario di Biologia Marina”. Tuttavia ancora il 13,33% di chi ha risposto ritiene che il “mancato sviluppo dell’università” sia un problema irrisolto e prioritario per Trapani.

Nel campo della SALUTE, sembrava importantissimo l’impegno per la “Istituzione del registro provinciale dei tumori”. Purtroppo, anche qui, la signora Adamo non ha fatto seguire, sinora, fatti concreti alle promesse.

Ma è proprio nel campo della PARTECIPAZIONE e della condivisione che la presidente uscente Adamo ha mostrato il minore entusiasmo. Se il suo programma elettorale del 1998 parlava, quindi, di “Istituzione di tavoli di concertazione permanente per settori produttivi (agricoltura, industria, pesca artigianato, turismo, cultura, allevamento, zootecnia, commercio, beni culturali ed ambientali) che consentano ai soggetti economici, alle forze sociali, agli enti locali, la progettazione realizzazione ed il controllo in itinere dei progetti di sviluppo economico del territorio”, ciò era fatto senza credere neanche nelle proprie affermazioni: tale è stata, infatti, la condotta assolutistica in cinque anni di governo della preside. Tuttavia, in tale campo, poche contestazioni ha ricevuto dalla popolazione, considerato il risultato del nostro sondaggio sul “bilancio partecipativo” strumento “condiviso” solo dal 22,22% da chi ci ha dato risposta, e apertamente contestato, come inutile e confusionario, tale solo da arrecare perdita di tempo, dal 55,56% dei nostri cybernauti.

Lasceremmo ai lettori di esprimere, ora, il proprio pensiero sul bilancio di cinque anni di governo. Speriam, tuttavia, che il loro giudizio si basi sui risultati visibili e valutabili e non sulle promesse e sui progetti futuri. Cinque anni, d’altro canto, non erano pochi per dare un’impronta, fornire primi risultati. Ma, forse, dietro i proclami, la propaganda, il culto dell’immagine, c’era ben poco.

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