Giuseppe Marascia: Occorre educare i cittadini alla Democrazia
Ti sarai chiesto perché abbiamo pensato di istituire, qualora dovessimo vincere le elezioni amministrative nel Comune di Trapani (Comune Capoluogo di Provincia), un assessorato alla Comunicazione.
L’informazione non è sufficiente a fare formazione, da una parte perché la gente è confusa ed impaurita dalla controinformazione di sistema approntata dall’ordine costituito di fatto che controlla i canali ufficiali dell’informazione, e dall’altra perché è indolente ed è orientata a replicare i modelli comportamentali che l’ordine costituito di fatto le propone.
Ed allora è necessario offrire modelli comportamentali alternativi tendenti alla costituzione di un tessuto sociale e di una coscienza sociale effettivamente democratici.
Come si realizza la formazione democratica della cittadinanza?
Il Comune che è l’organismo pubblico più vicino alla gente deve attuare quella regola sì da farla diventare un modello comportamentale.
Il Comune, dunque, deve assumere la funzione di educatore della cittadinanza, stimolando i cittadini alla aggregazione anche intergenerazionale ed al confronto, e quindi promuovendo i luoghi dell’aggregazione.
L’educazione e la formazione non possono prescindere da una efficace capacità comunicativa dell’Amministrazione.
Non sto parlando di un ufficio stampa più o meno articolato che abbia il compito di informare la cittadinanza, ma della creazione di una rete di comunicazione fra i cittadini e l’amministrazione che li avvicini allo scopo di realizzare effettivamente una democrazia partecipata.
Una comunicazione funzionale alla formazione di una cittadinanza consapevole del potere sovrano che detiene democraticamente e che soltanto allora saprà usare per il perseguimento del bene comune.
Il Comune base per la riconquista al Popolo della Sovranità
Dobbiamo guardare al Comune non solo come ad un apparato amministrativo burocratico con competenze locali che fa parte integrante di un più grande sistema amministrativo burocratico; ma dobbiamo guardarlo come un soggetto politico titolare ed espressivo di quella sovranità che appartiene al Popolo e che quella parte del Popolo che rappresenta gli ha delegato.
In Italia ci sono 8000 Comuni, e, dunque, sarà più facile offrire a loro un modello comportamentale autenticamente democratico, che in breve tempo possa scatenare quella rivoluzione necessaria alla riconquista al Popolo della sua sovranità.
Il modello di un Comune che contesta il patto interno di stabilità e lo sfora anche pesantemente per tutelare i diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini, che realizza dei mercati di servizi locali che possano essere intermediati da strumenti finanziari alternativi alla moneta ecc.
In sostanza un Comune che, dopo aver preso coscienza di sé, di ciò che è, ovvero un soggetto politico espressione di sovranità, cominci a pretendere ciò che gli è dovuto e a combattere quei vincoli alla sua sovranità, così diventando uno strumento formidabile di rivoluzione del sistema.