Giustizia Ingiusta: la Tortura serve allo Stato
Trapani, 29 marzo 2015 – Il diritto a essere liberi dalla tortura e da altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani e degradanti è tra i diritti umani più saldamente protetti dal diritto internazionale. Affermato nella Dichiarazione universale dei diritti umani, il divieto di tortura viene sancito in una Convenzione ad hoc nel 1984: la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani e degradanti.
Nonostante l’obbligo per gli stati parte della Convenzione di considerare reato la tortura, la tortura è ancora oggi molto diffusa; in alcuni di questi paesi è sistematica, in altri è un fenomeno isolato ed eccezionale.
«La nostra campagna si rivolge anche all’Italia – dichiarano gli attivisti di Amnesty International –, affinché sia introdotto nel codice penale il reato di tortura e si colmi pertanto il ritardo di oltre 25 anni trascorsi dalla ratifica della Convezione contro la tortura».
Il Senato ha approvato, finalmente, un testo il 5 marzo 2014 che ora si trova all’esame della Camera.
Nel testo deliberato dal Senato, «Chiunque, con violenze o minacce gravi, ovvero mediante trattamenti inumani o degradanti la dignità umana, cagiona acute sofferenze fisiche o psichiche ad una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia o autorità o potestà o cura o assistenza ovvero che si trovi in una condizione di minorata difesa, è punito con la reclusione da tre a dieci anni».
Riteniamo la norma piuttosto debole. L’aggettivo «acute sofferenze» sostanzialmente ammette le torture “lievi”, quali, a titolo di esempio, quelle accadute, ad opera delle Forze di Polizia italiane, alla Diaz ed a Bolzaneto, a Genova, in quel terribile 2001: «posizione vessatoria in cella o in ginocchio col viso alla parete, per 10, 18 o 20 ore, senza riposarsi o sedersi se non per pochi minuti; la posizione vessatoria della “ballerina”, sulla punta dei piedi o su un a gamba sola provata la costrizione a pronunciare frasi lesive della propria dignità personale e frasi e inni al fascismo al nazismo e alla dittatura di Pinochet; provato il taglio forzato dei capelli e la distruzione di oggetti personali; provate le lunghe attese prima di andare in bagno e costrizione dei soggetti a urinarsi addosso», come ci ricorda il quotidiano “Il Post”, il 15 aprile 2011.
Alla Camera, il 6 maggio 2014, il relatore Franco Vazio (PD) ha ricordato come «la privazione, totale o parziale, della libertà non possa mai privare un individuo del diritto al rispetto della propria personalità».
Vazio, altresì, ha ricordato come, secondo la “Convenzione ONU del 1984”, «La tortura è individuata come reato proprio del pubblico ufficiale che trova la sua specifica manifestazione nell’abuso di potere e, quindi, nell’esercizio arbitrario ed illegale di una forza di per sé legittima».
La proposta di legge in discussione, tuttavia, va in direzione di una legge Comune e non di un reato Proprio che si riferisca solo alle Forze dell’Ordine. A carico delle stesse, tuttavia, è prevista un’aggravante.
Lo scorso 19 marzo, la Commissione Giustizia della Camera, concludendo l’esame della proposta di legge prima del passaggio in Aula, ha approvato un “emendamento” che riscrive la Proposta integralmente, pur nulla modificando nella sostanza, costringeranno la proposta di legge a ritornare al Senato prima di un’eventuale approvazione defintiva. Ciò mette a rischio la possibilità che realmente la norma venga approvata. Anzi dimostra l’assenza di volontà politica nell’approvazione della Legge. Tale evenienza si ripete, infatti, di legislatura in legislatura, da una decina d’anni, come ricorda Patrizio Gonnella nei blog de L’Espresso.
E’ interessante leggere le allucinanti dichiarazioni, in Commissione Giustizia, nella seduta del 19 marzo, del deputato Nicola Molteni (Lega Nord): «a nome del proprio gruppo, preannuncia il voto contrario sulla proposta di conferire mandato al relatore a riferire in senso favorevole all’Assemblea, in quanto il provvedimento rischia di determinare una riduzione dei livelli di sicurezza dei cittadini, potendo interferire anche con le attività legittimamente svolte dalle forze di polizia»!
Speriamo di sbagliarci, ma non crediamo che con questo Governo Renzi si possa fare una Legge contro la Tortura: come dice il deputato della Lega Nord, il Sistema ha bisogno di torturare!