GRAN DERBY, PARI TRA GABBIANO E GIUDECCA

ImageTRAPANI – Ed alla fine fu pareggio. 3-3 tra Gabbiano e Giudecca nel derby del campionato di serie D di calcio 5. Il risultato meno utile, che lascia l’amaro in bocca alla formazione di mister Piacentino e del presidente Ruggirello, raggiunta all’ultimo secondo dei quattro minuti di recupero decretati dal direttore di gara.

La gara è “tesa”, è un incontro fondamentale verso la corsa alla vittoria finale del campionato, specie per l’ex-capolista Gabbiano Erice, ora attardata in classifica. E’ pure un derby sentito. Inizia subito con un infortunio muscolare di Claudio Cannizzaro (Giudecca) dovuto ad un brusco movimento resosi necessario per evitare una dura “entrata” dell’ultimo del Gabbiano Gioacchino Marino.

Attacca di più la Giudecca, ma è il Gabbiano ad essere più pericoloso ed a passare in vantaggio con uno strepitoso tiro di Danilo Culcasi (ancora convocato dalla rappresentativa provinciale) che da destra s’accentra e lancia un “bolide” nel “sette”. E’ Giorgio Fasoli a tenere, in questo frangente, la Giudecca in gara con alcuni interventi strepitosi. A fine tempo, su tiro libero calciato dal capitano della Giudecca Daniele Alcamo, giunge il pari degli ospiti.

La ripresa è più favorevole ai padroni di casa che passano in vantaggio, però, solo su calcio di rigore trasformato da Girolamo Scuderi. Il fallo, netto, da ultimo uomo, era stato commesso dal portiere Fasoli che, su contropiede di Marino, aveva “trovato” le gambe dell’avversario piuttosto che il pallone. Subito dopo, tuttavia, un tiro di Daniele Alcamo, dopo un paio di deviazioni volanti, si depositava nel “sacco”, con l’estremo del Gabbiamo spiazzato.

Ma la gara deve riservare altre emozioni. E’ prima, il kicker del Gabbiano Alberto “Zico” Zichichi, ex della Giudecca, a riportare, su tiro libero, in vantaggio la formazione di mister Piacentino. Un nuovo “libero” di Zichichi viene respinto da Fasoli. Come si fa respingere un “libero” Daniele Alcamo della Giudecca.

La gara volge al termine e si fa “calda”. Ne fa le spese di “bomber” della Giudecca Salvatore Pecorella che viene espulso per proteste. Nell’occasione occorre segnalare che, se sarà stata giusta l’espulsione per qualche “parola di troppo”, le proteste erano scaturite da un evidente, duro e scorretto fallo di Gioacchino Marino ancora su Claudio Cannizzaro. Nell’occasione l’arbitro aveva dato un buon “vantaggio” alla Giudecca, ma non aveva né concesso il fallo “cumulativo” né la corretta ammonizione (minimo) a Marino.

Il Gabbiano pungeva in “contropiede” e reclamava diversi “liberi” non concessi dall’arbitro, ma all’ultimo giro dell’orologio dell’arbitro era capitan Peppe Di Piazza ad insaccare il pari: 3-3 e tutti sotto la doccia. L’assurdo, in tale occasione, è il “contropiede” subito dalla formazione che aveva solo interesse a “spezzare” il gioco. Ingenuità. Al fischio finale qualche polemica verso l’arbitro da parte della Giudecca ma un bello e sportivo “abbraccio” fra tutti i concorrenti.

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