I Deputati non legiferano, e i consiglieri abusivi restano

Trapani, 23 ottobre 2014 – Decine di consiglieri comunali, in Sicilia, e quindi anche in Provincia di Trapani, sarebbero “abusivi”.

La notizia viene, naturalmente, oscurata dalla stampa di regime e dalla politica, anche di pseudo opposizione, anche grillina.

L’unico quotidiano che dedica spazio a questa vicenda è il “Quotidiano di Sicilia”. Recentemente, il 26 settembre 2014, in un’inchiesta titolataConsiglieri e assessori comunali abusivi – In cinque anni uno spreco da 100 milioni di euro”, ha calcolato che, al momento, i consiglieri comunali “abusivi”, in Sicilia, sarebbero 198. Di questi, 24 in Provincia di Trapani, 8 a Calatafimi, 6 a Mazara del Vallo e Salaparuta, 4 a Salemi.

Ma il numero, vista la crisi dell’esecutivo regionale, è certamente destinato a crescere col tempo.

Ma come stanno i fatti?

Lo spiegano chiaramente Oriana Sipala e Carmelo Lazzaro Danzuso, sul “Quotidiano di Sicilia”.

PERCHE’ I CONSIGLIERI COMUNALI SONO ABUSIVI

«Al centro della vicenda c’era, e c’è ancora, la circolare n. 1/2011 emanata da Caterina Chinnici, a quel tempo assessore regionale alle autonomie locali. Con essa si è stabilito di non applicare le leggi nazionali che prevedevano tagli netti ai costi della politica e degli organi istituzionali: parliamo in particolare della legge 191/2009 (ovvero della finanziaria 2010 del governo Berlusconi) e della 148/2011».

«Quanto alla prima – prosegue la spiegazione della giornalista –, al comma 184, si legge: il numero dei consiglieri comunali è ridotto del 20%».

«La legge n. 148/2011, invece, decreta un tetto massimo di consiglieri per ciascun Comune stabilito in base al numero degli abitanti».

Conclude, tuttavia, l’articolo del “Quotidiano di Sicilia”, «Ma così non è nell’Isola in cui tutto è possibile, dove gli Organi Istituzionali sono come tavole imbandite per i Lucullo e i Trimalcione di turno, allargate a banchettanti “abusivi” che si spartiscono la torta invitante delle indennità e dei gettoni di presenza».

COME L’ASSESSORE COMUNALE DIFENDE GLI ABUSIVI

Palazzo d'orleans sede regione Sicilia

Palazzo d’orleans sede regione Sicilia

La circolare assessoriale n. 1 del 13 gennaio 2011, infatti, sostiene che le due leggi nazionali non trovano applicazione in Sicilia: scrive l’assessore che, naturalmente, «l’orientamento costante di questo Assessorato è stato nel senso della necessità di recepimento, anche con modifiche, da parte del legislatore regionale delle norme statali, relative alla materia … materia riservata dallo Statuto alla podestà legislativa della regione Siciliana».

«In altri termini – conclude brillantemente la circolare -, la legge statale può stabilire solo un limite complessivo (alla spesa di una Regione, NdR) che lascia agli Enti Locali un’ampia libertà di allocazione delle risorse ed obiettivi di spesa».

In sostanza lo Stato può, legittimamente, stabilire di tagliare i trasferimenti finanziari alle Regioni, ma devono essere le Regioni a stabilire se, conseguentemente, tagliare, gli sprechi, i servizi o il numero e le retribuzioni di deputati, assessori e consiglieri comunali!

E , naturalmente, dal 2009, alla regione Siciliana, la legge che recepisce il taglio del 20% dei consiglieri comunali non l’hanno fatta! E, quindi, quando andremo a rieleggere i consiglieri comunali, a Trapani o Erice, prossimamente, eleggeremo un 20% di nuovi consiglieri “abusivi”.

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