IL BUSINESS DEL CARO ESTINTO
Si pone tuttavia il problema del seppllimento dell’animale.
L’art. 23 della stessa legge prevede la possibilità che «I comuni, singoli o associati, possono realizzare cimiteri per il seppellimento di animali d’affezione, ossia cani, gatti, criceti, uccelli da gabbia, altri animali domestici di piccola dimensione e cavalli, a condizione che un apposito certificato rilasciato da un medico veterinario escluda il decesso per malattie trasmissibili all’uomo o denunciabili ai sensi del vigente regolamento di polizia veterinaria».
Ma ove – ed è il caso di Trapani, Erice ecc, ovvero il nostro territorio – ciò non sia previsto, ove cioè non esiste un «Cimitero comunale degli animali», che si fa?
Secondo il Decreto Legislativo 14 dicembre 1992, N. 508 – comma 3 – è «l’Autorità sanitaria locale a decidere se .. siano eliminati, mediante incenerimento o mediante sotterramento».
L’incenerimento è da escludere poichè nel trapanese non esiste adeguto inceneritore per le «carcasse animali».
Il comma 4 specifica che «Qualora si ricorra al sotterramento … questi devono essere sotterrati in un terreno adeguato per evitare contaminazioni delle falde freatiche o danni all’ambiente ed a una profondità sufficiente ad impedire a carnivori di accedervi; prima del sotterramento, detti materiali devono essere cosparsi, se necessario, con un opportuno disinfettante stabilito dal servizio veterinario dell’unità sanitaria locale di competenza».
Fermo restando, comunque, – art. 8 – che «la raccolta ed il trasporto sono effettuati nell’osservanza degli obblighi di documentazione del trasporto e di tenuta dei registri di carico e scarico vigenti» (a pena, vedi art. 18, «la sanzione amministrativa pecuniaria da lire 5 milioni a lire 30 milioni»).
Quanto sopra – individuazione dei terreni, trasporto ecc – è soggetto, «in teoria», al controllo dell’ASL.
In assenza di «controlli», «direttive», «aree private comunemente dedicate al seppellimento», «cimiteri comunali» quello che consegue – a parte il frequente, vietato e «sanzionato» (?) «getto» dell’animale dentro i cassonetti dei rifiuti urbani – è l’affidamento della carcassa ad «amici» che, in nero, risolvono «il problema».