Il civismo è morto, si torni alla politica trasparente !
L’abbuffata bulimica di liste civiche che si sta producendo per le prossime elezioni comunali sancisce la morte stessa per asfissia del civismo.
Dietro la maschera perbenista del civismo, oggi troviamo liste civetta dietro le quali stanno provando a riciclarsi personaggi, o figli di personaggi, che hanno amministrato la nostra città per anni e che ce l’hanno consegnata nelle condizioni di degrado morale, sociale e, perché no, ambientale (vedi situazione traffico e rifiuti), in cui la troviamo oggi.
Il civismo, ovvero l’impegno politico di base circoscritto alla propria città, è altro. E’ incompatibile con chi ha referenti politici alla regione o al parlamento nazionale, è incompatibile col possesso di tessere o peggio cariche di partito, con candidature in liste partitiche regionali o nazionali. Questo civismo è semplice ipocrisia.
Non oso pensare quale sia l’interesse per la città da parte di questi ipocriti !
Ma, andando più in profondo alla questione, anche il civismo puro s’è dimostrato un fallimento.
Pensare che un Comitato, per quanto composto da persone veramente perbene, possa aggregarsi senza un collante ideale comune conduce al fallimento.
Anche un piccola città, per amministrarla, ha bisogno d’un progetto ideale.
Un sindaco veramente socialista o un sindaco veramente ecologista amministreranno diversamente da un sindaco liberale o da un sindaco fascista perché la loro visione ideale di società è diversa uno dall’altro e tale diversità si rispecchierà nella direzione del proprio operato.
Dobbiamo, quindi, tornare a parlare di ideali, dobbiamo gettare le maschere dietro le quali nascondiamo i nostri cuori e dire veramente chi siamo.
Diversamente il nostro progetto è solo un’egoistica smania di potere, una caccia alla poltrona su cui appoggiare le nostre terga, sulla quale saziare il nostro ego, da cui ricavare denaro per i nostri interessi personali.
Per questi motivi, ho deciso che sia giunta l’ora d’invertire la mia strada politica.
Ho deciso d’abbandonare il progetto civico di “Città a Misura d’Uomo” che ho contribuito, assieme ad altri, a far nascere quasi quattro anni fa e che pure si era ricavato un proprio spazio di credibilità ottenendo anche l’1,7% alle scorse elezioni comunali.
Tornerò a lavorare per il progetto politico del Partito Umanista per il quale mi sono candidato a sindaco nel 2007.
Un progetto politico autenticamente non violento, libertario, ecologista, socialista, rispettoso delle diversità, in definitiva illuminista, umanista appunto.
Già il prossimo giovedì volerò a Madrid per partecipare al Forum Umanista Europeo che si svolgerà nella capitale spagnola.
Auspico che questa strada sia percorsa da altri, e che in luogo del finto civismo, in luogo dei partiti dal nome di plastica (Forza Italia, CasaPound, Cinque Stelle) possano, presto, tornare a confrontarsi sul palcoscenico politico i Comunisti, i Socialisti, i Cristiano-Sociali, i Liberisti, i Fascisti (ahimè).
L’associazione “A Misura d’Uomo”, che comunque sono felice d’aver fondato perché ha permesso d’avvicinare alla politica attiva diversi amici, naturalmente resterà in vita per produrre le proprie attività culturali, ma senza me, con le proprie gambe, sotto la guida dell’amico Gabriele Tripi.
Io, per me, voglio un percorso chiaro, netto. La lista civica “Città a Misura d’Uomo”, da questo punto di vista, non rappresenta più, a mio parere, per i motivi che ho spiegato, un percorso chiaro e netto.
“Città a Misura d’Uomo”, pertanto, non sarà presente alle prossime elezioni comunali e ogni socio sarà libero, secondo i propri ideali, di sostenere, in maniera più o meno forte e visibile, le proposte liberiste o fasciste che, sotto le mentite spoglie civiche, sono presenti nella competizione.
Oppure sarà libero di non sostenerne alcuna e, a malincuore, questa volta non recarsi alle urne.