IL GIUDICE: LE CONVENZIONI POSSONO CONDIZIONARE L’INFORMAZIONE

Massimo MarinoTRAPANI – Noi lo andavamo dicendo da anni. Le “convenzioni” fra Enti Territoriali (Provincia, Comune ecc) e Organi di stampa, con cui i primi “pubblicizzano” la propria attività in cambio di un corrispettivo economico, possono minare l’imparzialità dell’informazione.

Ed oggi, arriva una sentenza, e le parole di un Giudice, la dottoressa Lo Bianco, a confermare – se serviva – il nostro assioma. «Non v’è dubbio – scrive il Giudice – che è … astrattamente ipotizzabile un condizionamento della linea editoriale, sia nel senso che, fino a quando il rapporto economico sussiste essa (l’emittente televisiva Telesud, NdR) si mostra piu’ tollerante e meno critica nei confronti dell’Ente finanziatore, mentre all’inverso, quando detto rapporto economico cessa, specie a fronte di una richiesta di rinnovo inevasa, essa si caratterizza di connotati piu’ critici e pungenti, seppur leciti e legittimi» (dott. Fiammetta Lo Bianco, Tribunale Civile di Trapani, sentenza n. 948/2011 del 24/12/2011, procedimento Telesud, Marino, Giacomazzi, Torrente e Cammareri contro Fazio).

Il concetto è chiaro. La TV, nel caso esaminato dal Giudice era Telesud, ma il discorso potrebbe valere anche per un giornale, è facile da trasformarsi in una “Tele-Fazio”, una “Tele-Tranchida” a seconda di chi sia l’Ente sovvenzionatore. Quindi i suoi “servizi” ed i suoi “annunci” possono “indirizzare”, o meno, il gradimento dei cittadini nei confronti dell’Amministratore pubblico. Volendo dire tutto quel che pensiamo: il voto del cittadini-elettore non è libero, non è frutto di un libero convincimento, non è frutto dei fatti amministrativi, ma è “indirizzato” dalla propaganda – pagata coi soldi dei cittadini – tramite un sapiente alternarsi di “annunci favorevoli” al politico erogatore di contributi ed occultamento, sminuizione, delle notizie sfavorevoli.

Nel caso specifico, dalle carte processuali, si evidenzia come il Comune di Trapani, ovvero l’Amministrazione Fazio, sino al 2006, finanziava – tramite una “convenzione” del valore di 36.000 euro annui, tutti a carico dei cittadini – l’emittente televisiva e che, una volta interrotta la convenzione, “Fazio accusò – si legge ancora nella sentenza – di aver subito un mutamento della linea editoriale, sino ad allora amica”.

Situazione analoghe, ma con tempistiche diverse, sono avvenute in riferimento al Comune di Erice. Vinte le elezioni del maggio 2007 il neo sindaco Giacomo Tranchida si trovò oggetto di informazioni di stampa poco favorevoli. La linea editoriale dell’emittente, cambiò favorevolmente al sindaco ericino, dopo che, da un lato, il sindaco – coi suoi atti – “minacciò” la sua stessa esistenza – avviando iniziative tendenti al monitoraggio delle antenne televisive abusive ed al loro eventuale spostamento – e, dall’altro, iniziò a svolgere attività pubblicitaria, coi soldi degli ericini, sull’Emittente, tramite apposite “convenzioni”.

Giacomo TranchidaE di questi giorni, per proseguire l’argomento, l’ennesimo rinnovo di quelle che il Comune di Erice, oggi sotto campagna elettorale, chiama “piano di comunicazione istituzionale” che consiste nel versare somme, più o meno consistenti, a tutti gli Organi di stampa – eccetto Extra di Nicola Rinaudo che s’è tirato indietro – da Telesud a Canale Due, da TrapaniOk a Monitor, passando per le Radio di Nicola Conforti.

Il piano, approvato dalla Giunta Tranchida, con delibera n. 315 del 29 dicembre 2011, impegna – per stavolta – “soli” 9.100 euro, ed è indirizzata, recita l’atto, fra l’altro, proprio a “promuovere l’immagine dell’Ente”, ovvero della sua Amministrazione, ovvero del suo attuale sindaco.

La nostra riflessione e denuncia è indirizzata affinché, a tutela della parità di accesso all’informazione di tutte le parti politiche, ed a tutela dei fruitori di un’informazione vera e corretta, cessino queste “convenzioni” e – per come avviene, ad esempio, oggi col Fatto Quotidiano – la stampa sia sovvenzionata, e sia “al soldo”, solo dei lettori.

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