IL «JE ACCUSE» DI DENARO A CIARAVINO E TRANCHIDA
ERICE (TRAPANI) –
Prosegue la polemica a distanza fra componenti il PD ericino, nel silenzio del segretario provinciale Baldo Gucciardi che, dagli annunci sulla stampa, fatti a mezzo della sua addetta-stampa Pamela Giacomarro (ma non è in conflitto d’interesse scrivere di politica per il Giornale di Sicilia ed essere addetto stampa di un politico?), non sono passati ad incontri effettivi fra i contendenti, Franco Denaro da un lato Ciaravino, Sugameli e Montanti dall’altro. Ora è Denaro ad accusare di incoerenza e clientelismo i suoi ex-colleghi di Gruppo.
IL BOLSCEVISMO DEL SINDACO. «Lo scrivente – prosegue il consigliere del PD rivolgendosi al sindaco – ha esercitato le funzioni di controllo politico del consiglio comunale ed alle quali mai rinuncerà neanche di fronte a strali e minacce politiche che Ella è tanto bravo a dispensare». Per l’anziano consigliere probabilmente a Tranchida nuoce la critica politica a cui non è abituato e per il quale il «dissenso di bolscevica memoria è da punire con il silenzio e all’emarginazione politica eterna».
L’INCOERENZA DI TRANCHIDA. «Il mio intervento non era rivolto a suscitare un vespaio di polemiche – precisa Denaro – ma solo quello di stimolare il dibattito politico nel centro-sinistra sulla necessità di trovare nuove convergenze politiche visto il mutato equilibrio alla Regione». E nonostante le cattive risposte di Tranchida, ricorda il consigliere democratico, «mi era sembrato che le trattative portate avanti da qualche illustre parlamentare del PD e dal sindaco stesso andassero verso un’altra direzione». Infatti nonostante il negazionismo di Tranchida è vero che si è svolto un incontro, a fine agosto, nella sede del PD trapanese, fra gli on. Oddo e Gucciardi (PD), i consiglieri Nacci e Mazzeo (UDC) e il sindaco Tranchida con i quali si era intavolato un discorso per l’ingresso nella maggioranza politica ericina del Partito di Casini. Sarebbero stati accordati 2 assessori. Poi la cosa fu rinviata per la nota vicenda romana: la scissione di Romano dall’UDC al PID.
L’INCOERENZA DELLA CIARAVINO. All’ex-capogruppo del PD avv. Valeria Ciaravino, Denaro rinfaccia l’incoerenza. Non era la Ciaravino, scrive sempre Franco Denaro, che il 16 novembre 2007 scriveva «La dittatura in Italia ha avuto termine nel 1943, forse il sindaco Tranchida intende restaurarla in quel di Erice …»? Ciaravino accusava, all’epoca, il sindaco rag. Tranchida affermando: «la democrazia può essere una delle peggiori ed efferate dittature se viene utilizzata senza alcun confronto, dove a decidere è una sola persona»!
DENARO ACCUSA CIARAVINO DI CLIENTELISMO. Denaro quindi si domanda come mai la Ciaravino «che dal novembre 2007 fino alla vigilia della mozione di sfiducia (fine 2009, due anni quindi NdR) era uno tra i piu’ accaniti oppositori» ha ora cambiato repentinamente posizione. Ma, come suo genere, Denaro alla domanda fa seguire la risposta: «E’ stato, probabilmente, sufficiente ottenere qualche incarico politico per amici, parenti e colleghi per riconoscere al sindaco una repentina conversione alla democrazia del dialogo e del confronto»! Quanto alla infamanti accuse della consigliera comunale nei confronti dello stesso Denaro (clientelismo e ricatti, NdR) scrive sempre Franco Denaro: «mi viene in mente il vecchio adagio: l’ortolano grida e proclama ciò che in realtà possiede ed è egli stesso».