Il PD verso il Congresso con l’incognita Tranchida
TRAPANI, 20 OTT – L’attività politica del Partito Democratico, in cammino verso il Congresso Nazionale e le “Primarie” che eleggerebbero il nuovo Segretario, entra nel vivo anche a Trapani e ce ne accorgiamo a leggere i resoconti dei periodici locali.
Al centro del dibattito, e non poteva essere da meno, Giacomo Tranchida, ex assessore di Valderice, poi sindaco di quella città, quindi consigliere provinciale, ed, attualmente, per il secondo mandato, sindaco di Erice.
Ed infatti, Franco Mennella, sull’ultimo numero di “Monitor”, il n. 31, scrive nella rubrica “Ex-Cathedra”, parlando di Tranchida: «Ha scelto da tempo Renzi, il rottamatore, il simbolo del rinnovamento. Voi direte: ma lui non è da un quarto di secolo che fa politica?».
Tranchida, precisa sempre Franco Mennella, sullo stesso numero, in un pezzo che dedica al prossimo Congresso provinciale del PD, «il sindaco di Erice ha platealmente aderito al PD, dopo un periodo di autoesilio, e altrettanto vistosamente ha dichiarato la sua vicinanza a Renzi», salvo, poi, come segretario provinciale del partito, provare a sostenere Mino Spezia, altro soggetto che «vanta una militanza politica lunga, compatibilmente con l’età, sempre nella stessa area. Quella dell’ex deputato regionale Camillo Oddo che, oggi sarebbe con Cuperlo» (quest’ultimo l’avversario di Renzi alla guida nazionale del Partito).
Insomma, a dirla in parole povere, sembrerebbe che Tranchida terrebbe il piede in due scarpe.
Di Giacomo Tranchida scrive anche Vito Manca sul n. 35 di “Social TP”, altro periodico trapanese. Per il direttore il sindaco di Erice ritiene che ci siano «due PD. Uno che vuole cambiare, il suo (naturalmente, NdR), ed un altro clientelare e di potere. E’ quasi una divisione in buoni e cattivi».
«Nel suo documento di sostegno a Spezia Tranchida scrive di voti “comprati”, di potere utilizzato in maniera spregiudicata. Tira dentro tutti i suoi avversari. Torna a parlare del mazarese Vito Torrente che indica come “socio di Pino Giammarinaro” e che alle Regionali ha sostenuto Gucciardi», si legge ancora su “Social TP”.
Eppure la lista “Adesso Paceco che vogliamo”, chiaramente sostenuta da Tranchida, nelle scorse elezioni comunali, era apparentata, assieme – fra le altre – la lista “L’Impegno per Paceco Continua”, al candidato sindaco Biagio Martorana.
Nella lista “Paceco continua” erano inseriti diversi soggetti riferibili a Pietro Cognata, fra cui sua figlia Marilena, poi veniva eletta Presidente del Consiglio comunale di Paceco. Pietro Cognata e suo figlio Giuseppe risultano soci di società riconducibili allo stesso Pino Giammarinaro che egli accomuna, invece, solo ai suoi avversari politici, anzi Pietro Cognata risulta proprio essere «soggetto di fiducia» di Pino Giammarinaro [QUI SCARICHI LA PROPOSTA DI MISURE DI PREVENZIONE DI GIAMMARINARO NELLA QUALE COGNATA E’ NOMINATO 7 VOLTE]
Anche qui, le dichiarazioni politiche di Tranchida ci sembrano ricordare il detto: “Il gobbo vede quella degli altri e non la sua… si vedono i difetti degli altri e non i propri”.
In quel caso, infatti, non ci risulta che Tranchida abbia alzato la voce contro Pietro Cognata, sua figlia Marilena e il loro appoggio a Biagio Martorana; Nè ci risulta che abbia preteso dal suo alleato Martorana di prendere le distanze da questa lista e da questi candidati.
Per Vito Manca, scrivendo ancora di Tranchida: «la sua linea politica è chiara. Punta a delegittimare il suo avversario per poterlo controllare e soprattutto indebolirlo»; tuttavia, «chi sarà il nuovo segretario dei democratici dovrà comunque fare i conti con Tranchida».