Il Voto a Trapani: Tutto cambia per non cambiare mai
TRAPANI – «Ogni giorno che passa leggo qualcosa di nuovo, qualcosa di assurdo su Facebook, in merito all’elezione di qualche candidato al Consiglio Comunale. Ieri sono spuntate le bollette pagate ad alcuni cittadini dei quartieri popolari, adesso addirittura gli auguri in bacheca con la speranza che “finalmente adesso ci trovi un posto di lavoro”. Tutto cambia per non cambiare mai».
Fatta salva l’appendice del “ballottaggio”, Maurici-Damiano, tutta interna al “centro-destra”, la parentesi elettorale può dirsi conclusa ed è possibile trarre i primi “bilanci”. E ci sembrano emblematiche le parole del giovane Francesco Bellina (259 voti con la lista IDV-Rifondazione), riportate all’inizio di questo commento.
Trapani, dopo il caso della “recita” pro Fazio, in stile nord-coreano (VEDI NOSTRO ARTICOLO), torna all’attenzione nazionale coi casi di Peppe Ruggirello (eletto consigliere con 310 voti nella lista di “Grande Sud”, ma contemporaneamente rinviato a giudizio per “corruzione”) e, soprattutto, di Silvio Mangano (eletto consigliere con 448 voti nella lista dei “Riformisti”, ma subito dopo raggiunto da un “avviso di garanzia” per presunto “voto di scambio”) (QUI L’ARTICOLO DI GIUSEPPE PIPITONE SU “IL FATTO QUOTIDIANO”).
«Ma in attesa che il Consiglio comunale possa insediarsi è già cominciata la conta degli indagati. Due in un sol colpo», scrive Rino Giacalone su “Malitalia” (VEDI LINK).
«Credo che Ruggirello non avrebbe dovuto neanche candidarsi visto che sulla tua testa incombevano accuse così pesanti. Il fatto che lo abbiano votato in tanti dimostra ancora una volta come si prendano i voti a Trapani e in quale buco nero sia ancora questa città», dichiara, al Fatto Quotidiano, Francesco Bellina.
Ma emblematici della maniera di votare dei trapanesi, come dicevamo, ci sembrano i “dibattiti” pubblicati su Facebook da Christian Salone (titolare del pub “Prima Classe” e a sua volta candidato in FLI e che ha ottenuto solo (!) 202 voti non raggiungendo, quindi, l’obiettivo del “posto” in Consiglio).
Christian Salone pubblica sul social network uno scambio di battute avvenuto fra lui ed il cugino Francesco Salone (eletto consigliere nelle fila del PDL con 797 voti). Il neo consigliere Salone, in particolare, si vanterebbe di “andare nei rioni, ad aiutare la gente, pagando le bollette Enel, Iacp, e facendo visite mediche”, ed ancora di “portare i giocattoli ogni Natale ai bambini dei rioni”. Il cugino Christian solleva dei dubbi sull’operato di Francesco: «Quello che fai non si chiama “aiutare la gente”, bensì comprarsi i voti. Ti ricordo che è illegale». Di diverso avviso sarebbe Francesco.
Destano un poco di “preoccupazione”, a Bellina, come a noi, anche gli auguri pervenuti a Salone da parte di Cristina Di Bella: «Spero che adesso ci darai una possibilità di lavoro al mio ragazzo perché ne abbiamo troppo bisogno se vogliamo avere una famiglia».
Ma situazioni simili di “interferenza” col voto sono stati segnalati anche dal consigliere comunale uscente Giovanni De Santis che ha segnalato casi di “un funzionario della cassa marittima che condizionava il buon esito delle pratiche dei marittimi al loro voto” per un certo candidato, o di un altro candidato che “ha precettato un notevole gruppo di romeni”.
Come andiamo dicendo da tempo, prima di svolgere le elezioni si dovrebbe dare agli elettori trapanesi lezioni di cultura, di bene comune, di educazione civica.
Altrimenti a raggiungere la “stanza dei bottoni” saranno sempre i soliti noti, con o senza facce nuove.