In Parlamento: Decreto Depenalizzazione in dirittura d’arrivo
Trapani, 28 gennaio 2014 – Lo scorso 21 gennaio la Commissione Giustizia del Senato ha esaminato lo schema del Decreto Legislativo 1 dicembre 2014 col quale il Governo, attuando la delega assegnatagli lo scorso aprile dal Parlamento, depenalizzerebbe i reati di particolare tenuità.
La Commissione non ha ancora espresso, però, il previsto parere ed ha rinviato a successiva seduta la propria valutazione del provvedimento.
A norma della Legge Delega 28 aprile 2014, n. 67, tuttavia, il parere dovrà essere espresso entro il prossimo 7 febbraio.
Nel corso dei lavori della Commissione, il relatore, l’avvocato sardo sen. Giuseppe Luigi Cucca (PD), ha illustrato come «Il nuovo istituto mira alla rapida definizione, tramite archiviazione o proscioglimento, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso illeciti caratterizzati da una scarsa gravità».
Il sen. Cucca, inoltre, ha aggiunto come «La disciplina introdotta non prevede alcun automatismo nella concessione della causa di non punibilità dovendo essere comunque il giudice a valutare, in base alla sua discrezionalità, se nel caso concreto ricorrano le condizioni che giustificano l’accertamento della medesima».
Nel dibattito succeduto alla relazione, il magistrato lombardo sen. Giacomo Caliendo (Forza Italia) ha evidenziato come, a suo parere, «la disciplina in questione potrebbe provocare forti reazioni sociali». Sulla stessa linea, l’intervento del piemontese sen. Lucio Malan (Forza Italia) – senatore piuttosto noto per le sue scelte ed “intemperanze” in Aula –, secondo il quale «La disciplina in questione è suscettibile di accrescere nei cittadini il senso di insicurezza, conferendo al contempo ai criminali una ingiustificata speranza di impunità».
Diverso, invece, l’avviso del senatore siciliano Giuseppe Lumia (PD) per il quale occorre, piuttosto, porre «l’attenzione sull’esigenza di valutare il contributo deflattivo conseguente all’introduzione della disciplina di cui allo schema in titolo».
Il rappresentante del Governo, dando forza al parere di Lumia, ha evidenziato come «in molti casi il principio di obbligatorietà dell’azione penale è eluso in concreto, atteso che la percentuale di prescrizione dei reati risulta particolarmente elevata a seguito del sovraccarico di lavoro che grava sugli uffici giudiziari e sulle Procure».
Da parte sua, invece, la Commissione Giustizia della Camera, ha già esaminato il provvedimento, nelle proprie sedute del 13, 15, 20 e 22 gennaio. Anche qui non si è raggiunta, però, una valutazione definitiva dell’atto presentato dal Governo.
Ieri la Commissione ha quindi ascoltato il professor Palazzo – che ha prodotto lo studio su cui si basa il Decreto – ed i rappresentanti di Associazione nazionale magistrati e dell’Unione delle Camere penali italiane, mentre domani è previsto l’esito finale del Provvedimento. In proposito il relatore ha predisposto un parere favorevole ma “con condizioni ed osservazioni“, che comunque assolutamente non stravolgono il testo del Decreto governativo.