Inchiesta Bagnini: Prima il risparmio o il diritto al salario equo?
Di bagnini, e dello sfruttamento di questi poveri ragazzi che svolgono un lavoro pesante, pericoloso e importantissimo, quello della vigilanza e del salvataggio nelle spiagge libere, ne parlo da tempo. Recentemente, su mia segnalazione, ne ha parlato pure il quotidiano nazionale “La Verità” diretto da Maurizio Belpietro.
Ho letto, dalle dichiarazioni di diversi bagnini su Facebook, che a Trapani questi vengono pagati 20 euro al giorno (per 5 ore di lavoro quotidiane, ovvero 4 euro l’ora).
Mi sono domandato: ma altrove è così? Sono andato a vedere cosa succede in altri Comuni della provincia, Mazara del Vallo, Marsala ed Alcamo.
A Marsala e Mazara s’impone il rispetto dei contratti dei bagnini
A Mazara del Vallo, in proposito, nel “capitolato d’appalto”, il responsabile della Protezione Civile del Comune Salvatore Coppolino ha precisato una clausola, per me molto importante: l’impresa che voglia assicurare il servizio deve applicare «al personale occupato nel servizio costituente oggetto del presente contratto, condizioni normative e retributive non inferiori a quelli risultanti dai contratti di lavoro vigenti».
Per garantire l’effettività di tale condizione, il Comune di Mazara del Vallo impegna per il servizio una somma di 13,115 euro orarie (contro i soli 8 euro di Trapani – qui abbiamo visto però che dedotte le spese di assicurazioni e nolo strumenti di lavoro poi ai lavoratori va la metà).
[Per approfondire: “Comune pignolo: per i bagnini pretende rispetto contratto di lavoro“]
Per quanto riguarda Marsala, è interessante rilevare, scorrendo l’avviso pubblicato, come le imprese partecipanti dovevano necessariamente essere degli «operatori economici» (art. 45 Codice Appalti) e impegnarsi a garantire «l’applicazione del CCNL per l’assunzione degli assistenti bagnanti (bagnini)».
Il Comune lilibetano ha impegnato per l’appalto una somma di 14,2575 euro per ogni ora di servizio dei bagnini.
[Per approfondire: “Marsala: il servizi bagnini assegnato ad una cooperativa“]
Ad Alcamo, come Trapani, ai diritti si preferisce il risparmio
Alcamo, città amministrata da Domenico Surdi del Movimento Cinque Stelle, ha seguito lo stesso percorso del capoluogo. L’aggiudicazione del servizio, che coprirà sei postazioni sulla spiaggia di Alcamo Marina, è avvenuta invece ad un’associazione di volontariato.
Ipotizzando una copertura di sessanta giorni, il Comune del Cambiamento impegna una somma di appena 7,84 euro per ogni ora di servizio dei bagnini. Una decina di centesimi in meno che Trapani [sul capoluogo ho scritto: “Bagnini, volontari o proletariato sfruttato?”].
Insomma, ogni Comune interpreta a modo proprio le norme regionali [vedi la Circolare regionale bagnini 2011 ], spesso pensando a risparmiare, anche se questo avviene sulle spalle dei lavoratori che poi sono anche dei cittadini.
E’ curioso però, in riferimento alla condotta di Domenico Surdi (M5S) ad Alcamo, come Davide Tripiedi, deputato M5S, Commissione Lavoro Camera dei Deputati, sul sito della “Lombardia 5 Stelle”, nel marzo 2016 si lamentasse proprio «una paga netta oraria anche di 4 euro» per i bagnini lombardi e chiedesse «la regolarizzazione del contratto degli assistenti bagnanti e degli istruttori di nuoto, a cui devono essere riconosciuti retribuzione e contributi adeguati». Poi i Cinque Stelle sono andati al Governo, ad Alcamo come in quello Nazionale, e hanno dimenticato cosa dicevano quando erano all’opposizione.