Kenofobia, patologia psicologica che colpisce i trapanesi
E’ la paura degli spazi vuoti.
La patologia psicologica è associata ad una paura «dei vuoti più profondi, quelli dell’anima», spiega il sito “Crescita Personale”, ed «espone la persona che ne soffre a situazione ansiogena». Nei soggetti malati provoca – prosegue il sito internet da noi interrogato – il «sentire nascere dentro se stessi una profonda solitudine che ricorda il senso di morte».
Per lo stesso motivo «chi soffre di questo tipo di fobia ha paura di esporsi per pochi secondi da un balcone» (e quanta gente oggi vediamo affacciata nei numerosi balconi che tappezzano inutilmente le facciate dei nostri condomini?).
A questa patologia abbiamo pensato leggendo, qualche giorno addietro per la verità, un articolo scritto da Elio D’Amico sul periodico “Extra” che, talvolta, troviamo in edicola.
Si tratta di una patologia psicologica, una vera fobia sociale, che sembra essere piuttosto presente nel trapanese.
Le domande che, nell’articolo, si pone Elio D’Amico, infatti, lasciano trasudare una vera e propria paura degli «spazi vuoti»che è già stata studiata dalla scienza medica ed alla quale è stata assegnata il nome di «kenofobia».
«Alle spalle dell’abbeveratoio – scrive D’Amico su “Extra” n. 16 giugno/luglio 2015 – esisteva una zona franca in cui spesso si riusciva a trovare parcheggio (gratis) … uno slargo un pò caotico, ma che faceva comodo a tutti, residenti e non. … Qualche giorno fa la novità: una mattina i residenti trovano lo slargo chiuso da grossi vasi che ne impediscono l’accesso: che all’esterno delimitano cinque posti auto per lato … al centro una zona libera, di cui nessuno ha capito l’utilità … l’utilizzo della slargo, attualmente, è limitato a dieci tavolini “apparecchiati” da due bar, che occupano circa il 10% della superficie disponibile; e dell’altro 90% che ne facciamo? ».
“Extra” una volta, rappresentava l’area del pensiero “alternativo” (basta vedere le “firme” di Aldo Virzì e Gianluca Fiusco), oggi, invece, sul tema della “isola pedonale” di Piazza Abbeveratoio dell’Annunziata, istituita lo scorso 28 maggio dal Comune di Trapani, sembra aver sposato il più forte “conservatorismo”.
O forse, come temiamo, è solo una questione di «kenofobia». Una fobia sociale di cui soffrono anche uomini celebri, ad esempio Hitler, secondo Blog Sicilia.
Questo «A che serve? » (riferita alla Piazza Abbeveratorio dell’Annunziata vuota da macchine), questo «dell’altro 90% [di spazio vuoto] che ne facciamo? » che si domanda Elio D’Amico nell’articolo fanno sinceramente preoccupare: in D’Amico è chiara «un’ansia di non sapere padroneggiare l’evento», a sentire il sito “Crescita Personale”!
La malattia, tuttavia, per fortuna, è curabile. La cura suggerita può essere, nei casi più seri, quella farmacologica (antidepressivi e ansiolitici) oppure quella di un lungo percorso psicoterapico. «La scelta – spiega sempre il sito – dipende dalla persona, dalla sua voglia di mettersi in discussione», di non voler restare nelle proprie paure e nelle sue “certezze”.
Un’altra cura, più empirica, suggerita da noi, senza basi mediche quindi, è quella di godersi gli “spazi vuoti”, infiniti, meglio pure se silenziosi! Avete provato mai a fare una passeggiata in via Fardella all’Alba?