L’8 Marzo regala la candidatura alla Vultaggio
PACECO (TRAPANI), 8 MAR – E’ Maria Grazia Vultaggio la candidata alla poltrona di sindaco per il Comune di Paceco per il “Movimento 5 Stelle”. Ad “acclamarla” 16 iscritti al MeetUp, il forum dei sostenitori di Grillo, voti che la hanno permesso di “tenere a bada” la concorrenza di Giuseppe Piacentino che s’è fermato a 14 preferenze.
Quale miglior risultato per la Vultaggio, nel giorno della “giornata delle donne”? Sì, proprio l’8 marzo – chissà se è una coincidenza o una data voluta – Paceco ha una candidata donna.
La neo-grillina, s’è iscritta al MeetUp appena lo scorso 11 febbraio, non è una neofita della politica in quanto già assessore alla pubblica istruzione, in quota Margherita, colla precedente Giunta del sindaco Nino Plaja, e candidata nelle liste del Partito Democratico (non eletta) nel 2008 a sostegno dell’attuale sindaco Gino Martorana che invece, stavolta, sfiderà il prossimo maggio.
La sindachessa in pectore, tuttavia, dovrà, prima superare le contestazioni all’esito del voto che già giungono da parte degli altri candidati, più o meno esplicite.
«Mi sono iscritta al meetup di Paceco il 19 febbraio ma non so perché ancora non rientro tra gli iscritti», denuncia Anna Marino, anch’essa candidata ma che non ha ottenuto alcun voto.
Che poi continua “criticamente”: «Quanto siamo pronti al cambiamento?Io personalmente credo in un Movimento dove non ci sono eserciti,papato,scuole, cementificazioni e caccia selvagge,acqua e spiagge privatizzate,non ha un solo portavoce ed è un Movimento Equo e Solidale».
La Marino, quindi, aggiunge: «In questi ultimi giorni ho sentito tante voci a destra e a manca,non so cosa sia vero o falso e onestamente non mi sento curiosa di constatarlo,ma tutto questo conferma in parte un mio pensiero e preoccupazione di fondo».
Infine l’annuncio: «per ultimo desidero comunicarvi che qualora la lista di Paceco non venisse certificata con il movimento5stelle,annuncio le mie dimissioni anche come Consigliere».
Va più pesante, quindi, l’altro candidato “trombato”, Rosario Miccichè, un solo voto: «Farò di tutto per cercare di invalidare il sondaggio, e ti assicuro che le manovre per pilotare i voti ci sono da parte di tutti e due i candidati. Forse pensano che il M5S e di loro esclusiva proprietà, tradendo lo spirito del M5S, carpendo la buona fede dei cittadini che sognano una società migliore».
Rosario è ancora più chiaro, per lui il nuovo percorso deve essere questo: «Ribadisco elezioni da invalidare, indire meetup a fine votazioni prima di spedire lista».
«Tu quante volte hai votato” una, due o tre volte. Gradirei che ti adoperassi affinché si dissolvi ogni dubbio, magari producendo una copia dell’elenco di tutti i votanti (togliendo la preferenza espressa) al prossimo incontro. Resto fiducioso». Chiede, poco convinto, un iscritto che si nasconde dietro la pseudo “Uno, nessuno, centomila” ad un altro che si chiama Francesco (Manzo?).
«Un sano ed etico passo indietro agevolerebbe il percorso sgangherato di questa formazione politica che frettolosamente sta puntando in alto», aveva già ammonito, solo qualche giorno fa Manuel Mancino, e, crediamo, non a torto.