La Consulta degli Stranieri è scaduta: ZERO coerenza tra il dire e il fare !
Nel Paese della Legalità reale, le leggi si applicano. Così pensava anche il generale dei carabinieri Vito Damiano. Appena insediato a Palazzo D’Alì, fece quel che deve fare un buon Sindaco: leggere lo Statuto del Comune ed assimilarne i principi.
Lo Statuto equivale alla Costituzione, ma per ogni Comune.
Il generale Damiano lesse, quindi, il comma 4 dell’articolo 94 dello Statuto e si rese conto che andava istituita la “Consulta dei cittadini migranti”, quale organo consultivo del Consiglio e della Giunta Comunale.
Perché Trapani deve avere una Consulta degli Stranieri funzionante
Lo Statuto, in questo caso, sic et simpliciter, applicava l’art. 12 della Legge Regionale 5 aprile 2011, n. 6 che obbliga (non da facoltà) alla costituzione delle “Consulte degli stranieri” nei Comuni dove «sono presenti comunità di cittadini residenti provenienti da paesi esterni all’Unione europea».
Dobbiamo a Vito Damiano, uomo di legge per professione e convinzione personale, quindi, l’elezione, a Trapani, della prima “Consulta dei cittadini migranti”.
È storia recente, ma purtroppo quando c’era “lui” a Palazzo D’Alì, qualunque cosa egli facesse, per gli oppositori seriali nulla andava bene. Oggi, taluni oppositori coerenti, giunti in quel palazzo, per evitare critiche hanno scelto di non fare nulla. Restano, però, nella storia i fatti: le elezioni della “Consulta degli Stranieri” del 13 dicembre 2013 sono da attribuire a Vito Damiano.
Eppure, si tratta di un Organo che dovrebbe favorire : «il dialogo e l’integrazione tra le diverse culture, l’inserimento sociale, e l’interazione degli immigrati» oltre a «promuovere iniziative per la prevenzione del razzismo e di ogni forma di xenofobia».
La Consulta è scaduta, mai rinnovata, anzi proprio dimenticata
La vecchia Consulta è in regime di “proroga”, essendo scaduta col vecchio Consiglio, nel 2017. Per la verità, pare chr non abbia mai funzionato. Scarso o impalpabile, il supporto dell’Amministrazione. In ogni caso, oggi, molti dei componenti eletti nel 2013 non vivono più a Trapani perché hanno raggiunto altri destini, chi è tornato in Marocco e chi ha trovato lavoro al nord.
«L’elezione della nuova Consulta deve tenersi – di norma – entro sei mesi dalla data di insediamento del nuovo Consiglio Comunale».
Non è una mia opinione, ma lo prescrive l’art. 14 del Regolamento della Consulta degli Stranieri, tuttavia di mesi ora ne sono passati ben 14, senza che l’attuale sindaco, oberato e proiettato al 2021 per la Europeade, abbia dedicato un minuto del suo prezioso operare per attenzionare il problema in argomento.
Infatti, è «il Sindaco [che] indice l’elezione con proprio Decreto», in ottemperanza all’articolo 17 del Regolamento comunale.
Sono certo che il neo sindaco Tranchida l’intenzione di rispettare legge ed i regolamenti ce l’ha, ma è solo questione di tempo, poi provvederà ad indire le elezioni dei nuovi membri della Consulta. Deve trattarsi di involontaria “svista” e che cotanta distrazione sia accaduta per colpe dei giornalisti che lo distraggono dal suo lavoro, con stucchevoli interviste.
Interviste si, perfino tante, ma non a pagamento !
Consulta degli Stranieri: Due interventi prima delle nuove elezioni
Probabile che, il valdericino di Fico, stia già migliorando la delibera n. 165 del 19 novembre 2012 da sottoporre al “si” del Consiglio Comunale. Quella delibera indicava le procedure elettorali della Consulta. Necesse est proporre suggerimenti al Consiglio comunale per la soppressione del concetto fallimentare delle “Liste”.
Sicuramente il signor sindaco è impegnato ad individuare un idoneo locale per sede della Consulta. Il presidente Mourad Aissa chiese inutilmente il famoso “Matakubben” di piazza Scarlatti, quella sorta di Vespasiano by night !
Senza un idoneo locale per riunire i rappresentanti, ma principalmente per incontrare la Comunità straniera e raccoglierne le istanze, lui, il Tranchida-sindaco, sa bene che la Consulta sarebbe indubbiamente svuotata del proprio compito di raccordo Cittadini – Amministrazione.
Trapani si amministra con coerenza
Il sindaco ha dichiarato al giornale TP24, l’11 giugno 2018, di essere disponibile per «accogliere i migranti della nave Aquarius, al centro di una contesa diplomatica tra l’Italia e Malta».
Riporta Alqamah del 29 agosto 2018, che “lui” ha pure partecipato alla cena di solidarità “Un Mediterraneo di Pace” contro ogni clima di intolleranza verso i migranti. Ottimo cibo e buoni vini !
Sono certo che, ora, il sindaco Tranchida vorrà passare dalle parole, e dalle cene di gala, ai fatti per riattivare la “Consulta degli stranieri”.
Se così non fosse, il sindaco mostrerebbe una grave assenza di coerenza, una notevole distanza tra le parole pronunciate di fronte ai microfoni delle tv e i fatti: l’azione concreta urge.