La crociera del Britannia
La Biblioteca Fardelliana ha fatto il bis. Dopo il successo di pubblico che ha fatto registrare il primo dei quattro incontri a tema sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ieri un altro exploit di presenze per la presentazione del saggio di Michele Rallo su “La crociera del Britannia”.
L’anno è il 1992; quello delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, quello di Tangentopoli, quello della nascita dell’Unione Europea con la firma del trattato di Maastricht, il primo anno dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Quindi un anno di svolta per la politica Italiana e per quella internazionale, ed in questa cornice si inserisce “La crociera del Britannia”.
Quattro buontemponi in giro per i mari a divertirsi e a gozzovigliare? No.
Si è trattato dell’incontro, sullo yacht “Britannia” di proprietà della casa reale inglese ormeggiato a Civitavecchia, dell’elite economico finanziaria anglosassone con il Ministero del Tesoro Italiano rappresentato dall’allora direttore generale sir Drake (al secolo Mario Draghi) e la dirigenza dell’immenso patrimonio industriale e finanziario pubblico Italiano che di lì a poco sarebbe stato privatizzato.
L’alone di mistero alimentato dalla fumosità delle informazioni trapelate sull’incontro hanno suscitato legittime preoccupazioni in merito alla liceità degli scopi perseguiti dai partecipanti.
Queste preoccupazioni sono state tradotte in ben 4 interrogazioni parlamentari sottoscritte dal Trapanese, allora deputato alla Camera, onorevole Michele Rallo (co-firmatario assieme ai colleghi Parlato e Landolfi); ma sono rimaste mortificate.
Nessuna delle 4 interrogazioni parlamentari ha mai ricevuto risposta dai rappresentanti del Governo.
Fatto si è che dal quel fatidico anno è iniziata una nuova stagione della politica Italiana che, al di là di superficiali cromatismi, in modo assolutamente uniforme si è votata al liberismo economico sfrenato dettando tutti i passaggi che hanno portato al progressivo ed incessante trasferimento di sovranità del Popolo Italiano in favore di quegli organismi dell’Unione Europea (B.C.E. e Commissione Europea), poco rappresentativi dei popoli e molto rappresentativi di quell’elite economico finanziaria che nel 1992 si intratteneva sul “Britannia”.
Teoria del complotto o lucida analisi storica quella di Michele Rallo?
Certo è che quelle interrogazioni parlamentari sono depositate agli atti della Camera a testimonianza che alcuni uomini, pochi invero, nell’interesse del Popolo Italiano che rappresentavano, in un determinato delicatissimo momento storico hanno chiesto al Governo chiarezza e trasparenza, ma non l’hanno ricevuta, e con loro, credo, tutti noi.
L’associazione “A Misura d’Uomo”, nella persona del sottoscritto ha partecipato alla presentazione del saggio dell’Onorevole Michele Rallo, e lo ringrazia del contributo di verità che ha voluto lasciare alla storia.
Giuseppe Marascia