La Lista del Popolo per l’attuazione della Costituzione
Due giorni prima che il centro sociale napoletano “Je so pazzo” presentasse il proprio progetto di lista elettorale, alla Camera dei Deputati, Antonio Ingroia, avvocato ed ex magistrato, e Giulietto Chiesa, giornalista decisamente “fuori dal coro”, presentavano un altro progetto politico: la “Lista del Popolo”.
A chi si rivolge? «Per tutti quelli che non sanno più per chi votare (o non vogliono più votare per la nausea), e sono all’incirca la metà del corpo elettorale», spiega Chiesa su “Megachip”.
Al contrario di “Je so pazzo” che lamentava essere stata oscurata dai media, però, i fondatori del progetto “Lista del Popolo” hanno subito trovato “sponda” su diversi mass media, nel bene e… nel male.
Ad esempio su “Il Fatto Quotidiano” [qui il video], “Byoblu” [qui il video], e la stessa “PandoraTV” [qui il video], la web-tv di cui è direttore lo stesso Chiesa. E poi anche su Rai Radio1 (nel corso del programma “Un giorno da pecora”). Fra l’uno e l’altro, le video presentazioni e le interviste ai fondatori del movimento, fra cui il generale Nicolò Gebbia [condivisibile il suo intervento per la trasparenza sui massoni qui], ad oggi, hanno raccolto oltre 41.000 visualizzazioni.
Ecco i primi punti del programma “Lista del Popolo”
«Vogliamo attuare la Costituzione. È un programma rivoluzionario che sta tutto dentro la Legge Fondamentale del nostro Stato», spiega ancora Giulietto Chiesa.
«Noi siamo per un’Italia neutrale e sovrana – aggiunge – , fuori dai blocchi militari, fuori dalla guerra. Un’Italia che non abbia nemici».
Per Antonio Ingroia, «i trattati europei sono incompatibili con la Costituzione». «Allora o si riformano, oppure semplicemente l’Italia recede dai trattati europei».
Perché questa acrimonia contro il Trattato di Maastricht e il successivo e integrativo Trattato di Lisbona? Per Ingroia è semplice: «hanno strangolato l’economia italiana e impoveriscono sempre più i cittadini», spiega su “Il Fatto Quotidiano”.
Gli fa eco Giulietto Chiesa: «Per una nuova Europa ci vuole una nuova costituzione europea basata sulla volontà dei popoli, che deve essere espressa con dei referendum popolari».
«Sono proposte che nessuna delle forze politiche avanza e che noi riteniamo premesse per ogni altro possibile cambiamento. Se non riacquistiamo la nostra sovranità non potremo risalire la corrente», conclude Chiesa.
Ma la forma Movimento è sinonimo di Democrazia?
Una similitudine al progetto “Je so pazzo” annunciato quasi contestualmente c’è: «Noi non siamo e non saremo mai un partito – spiega Ingroia, riportato dal sito web “Il simbolo della Discordia” – , anzi, con questo appello al popolo noi proponiamo un’alleanza tra cittadini contro i partiti, principali responsabili del disastro in cui ci troviamo».
Una similitudine che, come per il centro sociale napoletano, trova contestazioni di metodo.
Lì, a contestare il movimento proposto da “Je sò pazzo” era il Partito Comunista dei Lavoratori, qui lo storico e scrittore Aldo Giannuli stronca su “Megachip”: «Noi non abbiamo bisogno di improbabili cartelli elettorali o federazioni di gruppi e gruppetti, pronte a sciogliersi in un battito di ciglia, ma di un soggetto politico solido, permanente, dotato di un minimo di coerenza politica. Un partito? Si, perché la rappresentanza si fonda sui partiti e piantiamola con i le solite paturnie spontaneiste che ritengono la forma partito una cosa superata, burocratica ed improponibile nel terzo millennio».
Giannulli, poi, sostiene altri due rilievi: 1) pur condividendo il merito, «la presenza elettorale non si può inventare ma deve far leva su un lavoro precedente»; 2) «a sinistra del PD c’è spazio per una sola lista, almeno per ora».
La collocazione politica della “Lista del popolo”
Ma Giulietto Chiesa tira dritto e, quasi a rispondere a Giannulli, nega che il nuovo progetto sia di sinistra: «Non è l’ennesimo tentativo di unire la sinistra, o di ripartire da nostalgie del passato», scrive ancora su “Microchip”. La Lista vuole essere, sembra, una sorta di movimento 5 stelle, ma composto da competenti stavolta.
Come dare torto a Ingroia e Chiesa? Ma d’altro canto, è la strada giusta per battere globalizzazione e i poteri forti sostenuti da grandi imprese e dalla grande finanza mondiale?