La Polizia Municipale lancia la guerra alle bici elettriche: centinaia di sequestri!
«Sabato mattina sono stati elevate dodici sanzioni ai conducenti di biciclette elettriche a propulsione. Il servizio è stato programmato a seguito delle segnalazioni riguardanti la pericolosità dei velocipedi all’interno delle aree pedonali». La notizia è riportata sul sito del Comune di Palermo e riguarda, al momento, solo la Polizia Municipale del capoluogo siciliano.
In particolare, i vigili hanno sequestrato tre “bici elettriche” e, per altre dodici, hanno elevato sanzioni pari a euro 4.030 (ciascuna). «Le biciclette elettriche irregolari – spiega il comunicato del Comune – sono state sequestrate ai fini della confisca poiché modificate con pulsanti attivanti circuiti elettrici».
«I conducenti – si precisa poi – sono stati sanzionati perché i mezzi erano sprovvisti di targhe, di certificato di circolazione e di copertura assicurativa; due dei ciclisti non indossavano il casco protettivo e uno era privo di patente di guida per i ciclomotori».
A Palermo 118 sequestri di bici elettriche solo nell’ultimo anno!
A Palermo, il Comando della Polizia Municipale ha da tempo istituito un apposito «gruppo di lavoro per il controllo dei velocipedi a pedalata assistita» soprattutto controllare «le aree pedonali a tutela dell’incolumità dei pedoni».
Non è la prima azione di repressione in materia a Palermo: «La Polizia Municipale aveva infatti sequestrato 27 ciclomotori che erano stati venduti come biciclette elettriche» nell’agosto 2015, come riporta un altro comunicato del Comune. E, ancora, «Venticinque bici elettriche sequestrate» nell’aprile 2016, come riporta un terzo comunicato del Comune.
Un quarto comunicato del 13 settembre scorso, infine, ricorda come «La Polizia Municipale nell’ultimo anno ha sequestrato, ai fini della confisca, 118 biciclette elettriche irregolari, modificate con pulsanti, anche dissimulati o nascosti, che attivavano il circuito elettrico in assenza di azione dei pedali, trasformandoli di fatto in ciclomotori».
Nel capoluogo siciliano, tuttavia, non ci si limita all’attività repressiva ma si prova anche a fornire utili informazioni e consigli: «Attenzione a chi acquista o ritiene di acquistare una bicicletta a pedalata assistita. E’ infatti fondamentale accertarsi in maniera esauriente delle caratteristiche del mezzo, diffidando dei rivenditori che non forniscono indicazioni chiare sulla normativa e sulle caratteristiche tecniche. Agli acquirenti che hanno acquistato in buona fede, non rimane che denunciare per truffa i rivenditori scorretti per esercitare i propri diritti di consumatore», spiegano ad esempio.
Le “bici elettriche” (legalmente “velocipedi”, come ci insegna l’articolo 50 del Codice della Strada), concludono, «si distinguono chiaramente per l’assenza di un acceleratore manuela e per il fatto che il motore entra in funzione solo quando si pedala».
Cosa fa la Polizia Municipale a Trapani ?
E a Trapani, qualcosa si muove? O qui è “terra di nessuno“?
Nel nostro capoluogo, proprio ieri, ho personalmente presentato una richiesta alla Polizia Stradale e alla Polizia Municipale affinché si organizzino «interventi di prevenzione e repressione, al fine sia di inibire la circolazione dei ciclomotori elettrici, allorquando non targati e non assicurati, come se fossero dei velocipedi elettrici, a tutela degli utenti regolari della strada e degli stessi utenti utilizzatori di tali mezzi».
Nella stessa istanza, sollecito, altresì, interventi di «controllo e repressione degli attori commerciali che vendono mezzi senza prima provvedere all’immatricolazione, di fatto inducendo gli acquirenti a credere che si tratti di un semplice velocipede».