La Sinistra Italiana si spezza in tre, scollamento fra base e vertici
Articolo 1 – MDP, Sinistra Italiana e Possibile si preparano all’Assemblea nazionale del 3 dicembre prossimo a Roma dove ufficialmente nascerà la lista “unitaria” della Sinistra per le prossime elezioni politiche 2018.
A poche ore dallo svolgimento di 158 assemblee provinciali [anche a Trapani, qui un commento] e territoriali, cui hanno partecipato più di 42.000 compagne e compagni, Laura Lauri, presidente nazionale di Sinistra Italiana non è però pienamente soddisfatta.
«Nonostante gli sforzi da noi tutti profusi, l’ambita lista unica di sinistra sembra allontanarsi per lasciare il posto a due o più liste in concorrenza tra loro. È un fallimento di tutti», scrive sul sito web di “Sinistra Italiana”.
La Base contesta la mancata Sinistra Italiana Unita
«Separati si è condannati alla marginalità – lamenta su Facebook un simpatizzante, l’artista Sebastiano Grasso -. Insieme possiamo rappresentare l’avvio di un processo. Le prevaricazioni da ovunque provengano non servono a nulla se non ad alimentare piccoli narcisismi individualisti di chi pensa di rappresentare l’intero popolo della sinistra. Dobbiamo prendere atto delle nostre diversità, considerarle una ricchezza se insieme dialogano».
Tutto giusto, ma tutto inutile.
A Sinistra del PD ci saranno, con tutta probalità almeno quattro Liste. Oltre a quella “Unitaria”, la “Lista del Popolo” di Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa (anche se loro giurano d’essere “trasversali” e non accettare il ruolo di semplice “ala sinistra”), “Potere al Popolo” che assemblerà la Sinistra più di lotta, il centro sociale “Je sò pazzo”, più antiliberista, e un po anti-capitalista, e infine, sicuramente, qualche “Partito Comunista” completamente anti-sistema.
Laura Lauri (SI) vede il bicchiere mezzo pieno
Un fallimento, quello della mancata unità della Sinistra, che ha diverse madri e padri: «in primis responsabilità di chi a quest’obiettivo non ha mai creduto, anzi lo ha decisamente avversato», accusa Lauri senza però far nomi e cognomi. Ma, diciamolo chiaramente, aggiunge la presidente di “Sinistra Italiana”: «in Italia non siamo in presenza di un movimento spontaneo di piazza che realmente parta dal basso».
Ci sono tanti attivisti, insomma, ma non organizzati. Difficile, quindi, raggiungerli e riuscire a farli entrare nel progetto della “Lista unitaria di Sinistra”. Forse. Certo, se non si conosce il territorio, se non si vuole.
Lauri, però, pensa anche al bicchiere mezzo pieno: la grande partecipazione alle assemblee provinciali rappresenta «la migliore risposta a quel desiderio di partecipazione democratica e discussione politica», sostiene.
In definitiva, per il presidente di “Sinistra Italiana”, «la troppo spesso richiamata contrapposizione tra una teorica società civile “buona e democratica” e una classe politica “cattiva e volta solo alla propria autoconservazione” trovo sia oltremodo fuorviante oltre che ingenerosa».
Ottavio Navarra vede il bicchiere mezzo vuoto
Non è d’accordo Ottavio Navarra, altro noto esponente della sinistra siciliana e recentemente candidato con “100 Passi” alle regionali: nelle assembleee provinciali dello scorso week-end, scrive anche lui su Facebook: «Ho apprezzato la generosità di compagni e compagne che, per l’enesima volta, hanno scelto di rimettersi in movimento ma, complessivamente clima stanco, età media molto alta, poca creatività. Se il buongiorno si vede dal mattino, siamo con nubi all’orizzonte».
Cosa manca a questa “Sinistra Unitaria”? Per Navarra «Occorre un progetto che riparta da contenuti e non da quote, che sappia pensare nuovi modelli partecipativi, che sia un luogo dell’ascolto e del confronto».
Invece, per l’esponente di base della sinistra, tutto sembra pensato per «garantire un diritto di tribuna a chi sta per uscire dal Parlamento», tutti i partitin della Sinistra sembrano «più interessati a garantire il proprio piccolo recinto piuttosto che avere uno sguardo lungo».
Questo della “Sinistra Unitaria” (il nome effettivo della Lista sarà scoperto solo il 3 dicembre) rappresenta, invece, per Laura Lauri «un progetto ambizioso, da realizzare con chiunque senta il bisogno di ridare un senso alla parola “sinistra”».
Due modi di vedere diverso, fra la base e i vertici dello stesso partito. Le impressioni pessimistiche di Ottavio Navarra e Sebastiano Grasso saranno smentite nelle prossime settimane?