LA SINISTRA SPARISCE? ABBIAMO VINTO!

Nino Sugamele, VerdiTRAPANI – La “Sinistra”, che pure vale circa un 10% degli elettori, a causa delle divisioni e dello “sbarramento” del 5%, è, quindi fuori, dal Consiglio comunale di Trapani. Che fare, ora?

Francesco Bellina (Rifondazione Comunista) non appare preoccuparsi più di tanto della mancanza di rappresentatività all’interno delle istituzioni: «Le elezioni non sono il fine dell’agire politico – ci dice – ma uno strumento per migliorare la nostra terra, attraverso il lavoro istituzionale». Pertanto la sua proposta operativa si concretizza in una «opposizione sociale costruttiva ma decisa che non debba concretizzarsi in un’Amministrazione ombra (le città non si governano, si amministrano) ma piuttosto ripartendo dalle lotte per i beni comuni: lavoro, saperi, acqua, ambiente».

Più o meno sulla stessa linea sta Sabrina Rocca (PD): «La politica si fa sempre. Si fa parlando e ascoltando. Si fa facendo iniziative e promuovendo momenti di incontro pubblico. L’amministrazione è solo un aspetto della attività politica».

Per Peppe Caradonna (IDV), più moderatamente, egualmente, «occorre vigilare sul nuovo consiglio comunale e, soprattutto, sull’operato della nuova amministrazione verificando se quest’ultima sarà davvero in grado di migliorare le condizioni del nostro territorio».

Il verde Nino Sugamele, invece, propone un “lavoro” più organizzato: «propongo, da subito, un patto (scritto) avente ad oggetto la costituzione di una commissione di opposizione (proposizione) con il compito di avviare una strategia comune (progetto politico) per le prossime comunali, per le provinciali, per le regionali e le nazionali».

Francesco Bellina, RifondazioneAl di là delle chiacchiere, i numeri son numeri. Nessun partito della “Sinistra” ha raggiunto l’obiettivo che normalmente ci si pone quando si partecipa ad una competizione elettorale: l’accesso alle Istituzioni. La “colpa”, indubbiamente – per noi – è da attribuire ai “personalismi” di taluni dirigenti politici ed alla loro incapacità di mediare. Una colpa grave se è causa della sconfitta. Nessuno degli intervistati ritiene, però, che i “dirigenti” dei singoli Partiti abbiano colpe personali da scontare.

L’avvocato Caradonna, non è così severo, cerca anzi di fare una sottolineatura: «il mancato raggiungimento del quorum è certamente una sconfitta ma non si possono mettere sullo stesso piano SEL, IDV, Rifondazione e Verdi. I risultati sono ben diversi».

Francesco Bellina, addirittura, esprime entusiasmo: «Per quanto ci riguarda Rifondazione è in crescita e noi siamo soddisfatti del nostro risultato».

Forse Bellina identifica Rifondazione esclusivamente con se stesso e misura un Partito colle proprie preferenze. A noi risulta, invece, che quello di Rifondazione è il peggior risultato dal 2001.

In rinnovamento è già avviato, secondo Nino Sugamele: «Questo processo da noi è stato già avviato. La creazione del gruppo giovani verdi con la Presidenza di Giacomo Adamo va verso questa direzione in maniera irreversibile».

In che termini muoversi, però? A Trapani han votato il 6% circa in meno degli elettori. La disaffezione alla politica è chiara, le idee su come invertire la strada, no.

Nino Sugamele, pur se non concreto, è però, almeno, autocritico: «Ma ci siamo mai chiesti cosa offriamo alla gente? Quale idea di politica offriamo? Che idea di città abbiamo presentato alla cittadinanza?». «La gente è stanca di sentirsi dire le stesse cose da anni, adesso ha bisogno di fatti – ammette Bellina -. E’ ovvio che continuando in questa direzione ci sarà una sempre maggiore disaffezione alla Politica e il rischio più grande sarebbe sfociare nel qualunquismo del Beppe Grillo di turno».

Beh, e cosa si aspetta a muoversi, allora?

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