L’aeroporto di Trapani vola via: che fanno i Comuni?
La Giunta regionale siciliana ha già da tempo deliberato – Atto n. 377 del 17 dicembre 2014 – di «dare mandato all’Assessore all’economia di individuare un advisor per le procedure di successiva dismissioni delle azioni» possedute in Airgest.
Al Comune di Trapani ne sanno nulla? Interessa loro? Se non lo sanno basta leggere l’ultimo passaggio della Delibera n. 377 qui riportata:
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Non siamo davanti ad uno scenario inaspettato: sin dall’inizio, da quando la Regione, con la Delibera n. 341 del 9 ottobre 2013, decise di accogliere l’appello del Commissario della Provincia di Trapani Darco Pelios e di acquistare la quota del 49% di Airgest per la somma di 2.257.280 euro, la stessa Giunta Regionale precisava come la partecipazione sarebbe durata «per un periodo di tempo comunque limitato alla valorizzazione ed alla cessione ad altro soggetto della partecipazione azionaria medesima».
Qui di seguito le Delibere della Regione e della Provincia che segnarono, nel 2013, il passaggio di proprietà dell’Airgest:
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Infatti, lo stesso assessore regionale Luca Bianchi dichiarava al “Il Mattino di Sicilia” già il 21 novembre 2013, vale a dire, in sostanza, all’indomani dell’acquisto: «metteremo in vendita il 39 per cento di Airgest, mentre la Regione manterrà il 10 per cento».
[Tweet “La Regione: metteremo in vendita il 39 per cento di Airgest”]
L’operazione ha i suoi tempi tecnici. Prima di tutto occorrerà completare il piano industriale 2015-2019 presentato ai Soci il 27 ottobre 2014 da Airgest e predisposto da KPMG. Poi procedere alla all’affare più rilevante: la vendita di Gesap, ovvero dell’aeroporto di Palermo, valutato 110 milioni di euro dalla stessa KPMG.
Ma non stiamo parlando di un’altra era geologica, ma di tempi brevissimi in definitiva.
E’ a tutti chiaro che la titolarità della gestione dell’aeroporto di Trapani-Birgi ha la sua enorme importanza per l’individuazione delle strategie di sviluppo di rotte e passeggeri e quindi nei confronti dell’economia del territorio che oramai vive solo finanziamenti pubblici (in calo) e di turismo.
Non deve sfuggire l’occasione, quindi, per i Comuni con maggiori interessi diretti (direi almeno Trapani, Erice, Marsala, Favignana e San Vito Lo Capo) di valutare, con particolare attenzione, l’acquisto essi stessi, più oggi che domani, di una quota di minoranza in Airgest.
Il D.M. 12 novembre 1997, all’art. 2, comma 1, ammette che possano partecipare alla compagine azionaria delle società di gestione aeroportuale «anche le regioni, le province, i comuni e gli enti locali nonche’ le camere di commercio, industria ed artigianato interessati». Le stesse società di gestione degli aeroporti di Palermo (la Gesap) e di Catania e Comiso (la Sac) sono oggi in totale mano pubblica: in Gesap – vedi immagine a fianco -, Provincia di Palermo (41%), del Comune di Palermo (32%), della Camera di Commercio di Palermo (23%), del Comune di Cinisi (3%); in Sac, Provincia di Catania e Siracusa e le Camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa.
Il dibattito politico (?) a Trapani è ancora fermo al versamento delle quote di co-marketing 2015 alla Ryanair, attraverso la partecipata AMS.
Quando si inizierà a parlare di cose serie, dell’acquisto di un 5% almeno del capitale di Airgest per poter noi trapanesi decidere, domani, il nostro futuro? Si parla di “sfiduciare” il sindaco Vito Damiano ma c’è un qualche politico che si vuole candidare alla futura guida di questa benedetta Città che sa prendere una posizione in merito?
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