L’AFFAIRE MISILISCEMI

Salvatore TallaritaTRAPANI – Sono trascorsi ben 7 anni da quando uno sparuto numero di “contradaioli” stanchi e fortemente risentiti da come le proprie frazioni (Salinagrande-Pietretagliate-Locogrande-Fontanasalsa-Palma-Marausa-Guarrato-Rilievo) fossero perennemente discriminate ed offese nei loro diritti: mancanza di rete fogniaria, fornitura Gas metano assente, erogazione idrica precaria, lungomare di Marausa scandalosamente fatiscente, piano regolatore mortificante e mortificato e quant’altro.

Non vorrei comunque soffermarmi oltremisura sulla emarginazione delle frazioni, da un decennio volutamente trascurate da chi invece poteva e doveva occuparsene, ma sulla “loro” associazione in quanto fenomeno sociale, e trarne spunto per alcune considerazioni sotto un certo aspetto beneauguranti.

In sette anni l’associazione “Misiliscemi” (l’avrei chiamata… misi li scattri e non scemi…) è cresciuta notevolmente, creando da lì a poco un ampio e partecipato consenso, tale da raccogliere in poco tempo più di 3.000 firme necessarie a poter indire un referendum volto alla nascita di un nuovo comune, non più condizionato da scelte politiche sciagurate.

La volontà di creare una propria autonomia socio-amministrativa, a mio modesto avviso non ha di per sé una valenza particolarmente eccezionale, ma reputo straordinario che, in una realtà “pirallendiana” come quella trapanese, dove nulla cambia, dove tutto o quasi tutto si decide nei salotti ” bene” della città e non nelle sedi istituzionali, dei “topolini” fortemente uniti, convinti e determinati, siano riusciti ad essere presi in seria considerazione e porre in difficoltà ” l’elefante” a tal punto che le annose problematiche delle frazioni sono d’incanto divenute asse portante di ogni programma di ciascun candidato sindaco nell’ormai conclusa tornata elettorale!

Pertanto, cari cittadini figli di questa enigmatica città, “l’affaire Misiliscemi” è l’inequivocabile testimonianza che con la bontà d’intenti, il coraggio, la costanza e soprattutto con l’unione convinta e decisa, qualsiasi ostacolo può essere superato, qualsiasi barriera rimossa… e possiamo persino cercare di scalzare un sistema arrogante e clientelare di gestione della “cosa pubblica”.

Ben vengano decine, centinaia di Misiliscemi.

A dimostrazione che la condivisione attiva e partecipata della protesta civile è un grande deterrente per un potere prepotente, classista ed incapace.

Scriveva e cantava il grande Gaber: “libertà è partecipazione”, quindi la partecipazione è libertà.

Libertà di poter cacciare “il nemico” dei nostri anni, …..aggiungo io.

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Una risposta

  1. Barbara Meyer ha detto:

    però….intanto hanno votato di nuovo un sindaco appoggiato da chi ha trascurato le frazioni nei ultimi 10 anni…e vedrete: nulla cambierà…..si devono interrogare i cittadini che sono andati a votare e di più ancora quelli “sperti” che hanno creduto di fare uno sgarbo a qualcuno NON andandoci a votare…..