LAUDICINA, IL NEPOTISMO E’ REATO!
TRAPANI – Le “ultime parole famose”, si potrebbero definire le parole del “senatur” Antonio D’Alì, riportate da TrapaniOk del 24 giugno 2006 “D’Alì ha voluto tributare un riconoscimento politico all’ex sindaco Nino Laudicina "vittima di una cattiva giustizia. Ha avuto il solo torto di essere un amministratore della Cdl e di essere al mio fianco nelle Politiche del 2001. A 15 giorni dal voto l’hanno arrestato. Ora è stato assolto con formula piena”. La solita “giustizia comunista ad orologeria, insomma. Peccato che la Corte di Cassazione ha pensato che l’assoluzione, così come era stata pronunciata, non fosse corretta. La notizia, dell’annullamento dell’assoluzione era stata data, ancora da TrapaniOk del 15 dicembre 2007, quasi sommessamente: …
… “I giudici non hanno ritenuto congrue le motivazioni contenute nella sentenza emessa un anno fa … La vicenda rischia però di concludersi con una dichiarazione di prescrizione. Una fine che non sarebbe gradita dagli ex amministratori che hanno sempre respinto le accuse degli inquirenti ed hanno manifestato l’intenzione di riuscire a dimostrare la loro innocenza”. Il resto della stampa allineata non aveva aggiunto molto.
Un problema “tecnico” di motivazioni ci sembra leggere dall’articolo del free-press dell’editore Ignazio Grimaldi (“proposto” poi da D’Alì a componente il CdA dell’Airgest, per i propri meriti nell’imprenditoria editoriale …).
Era un problema serio e di “sostanza”, invece, ma, a Trapani, lo veniamo a sapere solo quattro mesi dopo grazie al quindicinale L’Isola diretto da Gianfranco Criscenti. Criscenti riporta solo quello che danno le agenzie di stampa, ma quanto basta in una città ove anche le notizie importanti devono passare attraverso il “filtro” di chi “deve” far sapere ai cittadini solo quello che, per loro, è sufficiente e necessario, o utile al proprio “datore di lavoro”. Poi grazie allo spunto de L’Isola è sufficiente fare una ricerca nella “rete” per trovare la sentenza di Cassazione integrale. E se leggono delle “belle”.
“Il nepotismo è reato. La Cassazione gela quanti – tra gli amministratori trapanesi – avevano cantato vittoria, dopo l’assoluzione ottenuta in appello”, scrive Gianfranco Criscenti su L’Isola (n. 5 del 28 marzo 2008).
Ma la notizia, dicevamo, gira tutta la “rete”. Su Google Video si riporta un servizio televisivo di una emittente televisiva (state tranquilli non è Telesud … è Tele Occidente di Montelepre). Da seguire.
Anche Pattionline, il web giornale del messinese, la notizia è chiara: “La Suprema Corte, annullando una sentenza d’Appello, ha ordinato un nuovo rinvio a giudizio per tre amministratori (l’ex sindaco di Trapani Antonino Laudicina, già DC, poi PPI e, quindi, Forza Italia, e degli assessori Salvatore Bonfiglio, AN, e Giuseppe Scalabrino, Forza Italia, NdR), spiegando che ‘in tema di corruzione, l’atto d’ufficio, oggetto di mercimonio, non va inteso in senso formale, in quanto deve comprendere qualsiasi comportamento che comunque violi (anche se non in contrasto con specifiche norme giuridiche o con istruzioni di servizio) i doveri di fedeltà, imparzialità, onestà che devono essere osservati da chiunque eserciti una pubblica funzione’”.
“Il nepotismo è un reato. Un sindaco o un assessore, quindi, non possono fare favoritismi a vantaggio di figli, nipoti, parenti e amici, non solo in maniera diretta, ma neppure indiretta, facendo – per esempio – vincere appalti a ditte, a patto che poi queste assumano chi vogliono loro”.
“… I tre nel settembre del 2000 avevano approvato una delibera con la quale affidavano, senza alcuna gara, il servizio di gestione degli asili nido comunali alla cooperativa ‘Giustizia Sociale’ che si era impegnata, come contropartita, ad assumere una cugina della moglie del sindaco, la moglie di uno degli assessori anche se priva del richiesto diploma magistrale, e tutto un codazzo di fidanzate di figli, amiche e conoscenti varie”.
Peccato che a Trapani queste cose non si possono leggere! A Trapani, a leggere i nostri giornali e a seguire le nostre Tv, viviamo nel mondo di “bengodi”!
Chi non fosse ancora convinto può sempre leggere la sentenza integrale, la sentenza 18 marzo 2008, n.12131. La si trova, anch’essa online sul sito de “Il diritto per i Concorsi” (a parte un piccolo errore: scrivono Tribunale di Napoli, anziché Tribunale di Trapani, NdR). Nella stessa è ripercorsa l’intera vicenda – in forma sintetica -.
In particolare si legge di Nino Laudicina “l’accertamento compiuto sin dalla prima fase del giudizio era nel senso che l’approvazione della delibera n. 282 aveva per lui rappresentato uno dei momenti procedurali preordinati al raggiungimento di un risultato illecito: il suo progressivo assentire ad un progetto fortemente patrocinato da altri (e in particolare dalla componente politica del CCD (poi UDC, NdR) …”. Uno “scambio clientelare”, insomma, scrive la Corte.nella sentenza che “cassa” l’appello favorevole, sostenendo che“…appare evidente come il giudice di appello abbia immotivatamente disatteso il prevalente orientamento giurisprudenziale …”.
Tranquilli, tra breve avremo un nuovo “prescritto” a Trapani, quindi “innocente”. Subito pronto, da “innocente”, e quindi pienamente “ripulito”, a riprendere la propria meritevole attività … nell’interesse della collettività.