FUNIVIA A RISCHIO?
ERICE (TRAPANI) – Era l’8 giugno del 2005 quando il nostro mensile “Domani Liberi”, e questo stesso sito, pubblicarono “Funivia a rischio”, un articolo nel quale si denunciava che la parte bassa del tracciato della funivia di Erice, e precisamente i piloni 2 e 3, si trovavano in “Zona R4”, così come individuata da un decreto del competente assessorato regionale a seguito di una relazione del geologo Giuseppe Baiata.
Per “Zona R4”, ci spiega un altro Decreto, si intende quella al massimo rischio idrogeologico ed in particolare di esondazione, dove “sono possibili la perdita di vite umane, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture” e dove sembrerebbe non sarebbe consentita la realizzazione di nuove strutture. Da tale punto di vista, insomma, la funivia sarebbe abusiva!
Un rischio probabilmente sconosciuto ai progettisti dell’opera – costata 12 milioni di euro – se si valuta che il Progetto esecutivo dell’opera fu approvato dalla Giunta Provinciale di Trapani con delib. 432 dell’8 novembre 2002, ovvero un anno prima che venisse pubblicata la relazione di Baiata.
L’articolo – benché ebbe una certa “circolazione” in città col passaparola – e soprattutto la relazione di Baiata, furono assolutamente trascurati dalla stampa di regime locale, mentre furono ripresi da Alessandra Ziniti nelle edizioni dell’8 e del 10 luglio 2005 di Repubblica.
Risultato? Il presidente della Provincia Giulia Adamo, l’allora sindaco di Erice Ignazio Sanges e lo stesso geologo Giuseppe Baiata denunciarono per diffamazione lo scrivente e la redattrice di Repubblica. La successiva inchiesta della magistratura si concluse coll’archiviazione: una precisa testimonianza che ciò che avevamo scritto era vero.
Tuttavia non ci risulta che Provincia e Comune abbiamo mai pubblicamente chiarito la situazione o fatto sapere di aver predisposto gli studi idraulici e gli interventi tecnici per mettere in sicurezza la zona e l’opera.
Sempre sulla funivia, altre polemiche riprese, però, la stampa. Da quella sulle possibili infiltrazioni mafiose nei lavori di realizzazione dell’opera (“La voce di Pellegrino viene intercettata invece negli uffici di un altro imprenditore in odor di mafia, Tommaso Coppola, … si parla dell´appalto della funivia Trapani-Erice …”, Repubblica).
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come è possibile pensare di realizzare una tale struttura senza aver prima eseguito studi sullo stato idrogeologico del terreno?…nessuno si è mai posto il problema della sicurezza di chi avrebbe utilizzato la funivia?…Tutto ciò denota una gravissima superficialità da parte di chi ha fortemente voluto la costruzione di questa opera…auguriamoci che nulla accada
ps si potrebbe in tal caso incolpare la natura matrigna…