LEGAMBIENTE: TRAPANI SEMPRE 98° PER VIVIBILITA’
TRAPANI –
Oramai non fa piu’ notizia. Due righe in un free locale e via. Trapani, ancora una volta, è in fondo alla classifiche nazionali di «Ecosistema Urbano», l’indagine di Legambiente-Il Sole 24 ore. Al 98° posto per la precisione, proprio come lo scorso anno. Ne piu’, ne meno. Ma a Trapani esiste uno «scollamento» fra reale e virtuale e così via alle polemiche sulla validità o meno dell’indagine, sul fatto che comunque a Trapani si vive meglio di prima ecc. Nessuno, in fondo, che si lamenti o che proponga soluzioni o alternative per evitare una «maglia nera» che si riflette sia verso i cittadini-elettori e sia verso i potenziali turisti che ovviamente non possono essere attratti da un «immagine» nazionale di invivibilità.
DOVE ANDIAMO MALE. I parametri che «affossano» la nostra città sono i soliti e sono risaputi, ma l’Amministrazione Fazio poco o nulla ha fatto, nei suoi nove – sinora – anni di governo per far fronte a tali criticità: un indice di «verde urbano fruibile» di appena 0,71 mq/abitante, un indice di «raccolta differenziata dei rifiuti rispetto al totale dei rifiuti prodotti» di appena il 10,40%, l’assenza di piste ciclabili, zone a traffico limitato di appena 0,03 mq/abitante, nessun impianto di solare fotovoltaico sugli edifici comunali, un’offerta bassissima di trasporto pubblico a fronte di una domanda altrettanto bassa (appena 29 Viaggi/abitante/anno), consumi elevatissimi di energia elettrica ad uso privato (1.290,00 kWh/abitante/anno).
S’E FATTO QUALCOSA. Dati positivi da sottolineare solo in merito alle «Perdite di rete», ovvero alla percentuale di «Acqua non consumata (% su acqua immessa)» pari al 15% (siamo buoni 11° in Italia), e sulla «Capacita’ di depurazione» delle acque reflue dove siamo al 65% come percentuali di città coperta dal servizio un dato pessimo ma in ascesa rispetto allo 0% di qualche anno addietro, qui grazie, per onestà, all’impegno dell’attuale sindaco.
PD ED IDV SENZA IDEE. Le «opposizioni» di centro-sinistra, ovvero IDV ed il PD, hanno sempre strumentalizzato tale classifica per «attaccare» (fuochi d’un giorno) l’amministrazione Fazio ma mai, dopo tutto, sono state «costruttive» proponendo come e dove intervenire, con proposte concrete, per dare una soluzione a questo problema. Perchè, dopo tutto, quando si tratta di fare la «pista ciclabile» davanti il negozio del «compagno» di Partito – è successo in via Archi -, anche il piu’ «verde» dei consiglieri del PD mette le barricate!
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA. Eppure le soluzioni ci sono, ogni tanto se ne parla: nonostante tutte le lamentele, l’Aimeri sta facendo un discreto servizio, migliorabile ovvio, sui Comuni dove il servizio di gestione dei rifiuti è in mano all’ATO «Terra dei Fenici». Le percentuali di raccolta differenziata qui sono intorno al 40% oggi. Ma Trapani, per «difendere» la «Trapani Servizi» la società da lei creata e che in atto gestisce il servizio, ed il potere ed assunzioni a volte poco chiare, preferisce non partecipare alla raccolta dei rifiuti «porta a porta» dell’ATO e non è in grado, comunque, di individuare soluzioni alternative serie per incrementare la «raccolta differenziata» dei rifiuti.
Su tale tema (i rifiuti) occorre segnalare che Trapani è anche al 62° posto «rifiuti urbani prodotti» con 588,10 kg/abitante/anno. Anche qui si può intervenire. Ad esempio tagliando i «rifiuti» di plastica: si può fare una politica che disincentivi l’acquisto di acqua in bottiglie di plastica nei supermercati (proponendo un’alternativa: l’acqua potabilizzata, istallando delle «case dell’acqua» nei quartieri sulla falsariga della proposta del consigliere comunale di Marsala Patrick Basile), si può fare una politica che incentivi i negozi con «corner» di detersivi alla spina (si potrebbe valutare un’abbattimento della TARSU per tali negozi).
Il concetto deve essere chiaro: meno rifiuti, meno costi di trasporto e smaltimento (in discarica spesso) per il Comune, una TARSU meno pesante – di conseguenza – per i cittadini.
IL PARCO URBANO. In merito al bassissimo rapporto di «verde» in città si potrebbe rispolverare l’idea di realizzare un Parco urbano in Contrada Cassiere. Ne accennò il consigliere Fabio Bongiovanni qualche tempo fa. Poi il buio. Piu’ verde, ma anche piu’ opportunità di lavoro per la sua manutenzione.
PISTE CICLABILI. SI, NO, NI. La realizzazione di «piste ciclabili» era nel porgramma del sindaco Mommo Fazio già nel 2001, quando fu eletto nella prima volta. Poi cambiò idea. Si legge su un suo comunicato stampa del 12 maggio 2010: «Alla richiesta, avanzata dall’Adoc, di realizzare piste ciclabili, il Sindaco ha risposto che “le strade, per come sono state a suo tempo realizzate, non consentono la realizzazione di piste ciclabili che garantiscano la sicurezza di chi le percorre».
Ma chi è che gli fa intendere questo al sindaco? Per dare sicurezza a chi percorre una «pista ciclabile» esistono quelle cosidette in «sede propria», ovvero protetta (da un cordolo, marciapiede, siepe) dal flusso delle auto è attrattiva e sicura e costano appena 73.000 euro a km. (così dettaglia un progetto trovato in rete). Noi pensiamo che ci sia spazio, per tali piste, ad esempio in via Fardella, in via Archi, in via Spalti, via Virgilio.
Queste alcune idee. Alcuni interventi concreti. Ce ne sarebbero altre, per esempio intervenendo sul trasporto pubblico (ATM). Ma se sindaco e consiglio sono sordi a che servono?
FONTI:
– ECOSISTEMA URBANO 2010, I DATI DI TRAPANI
– FAZIO IN MERITO ALLE PISTE CICLABILI
– QUANTO COSTA UNA PISTA CICLABILE (PDF)