L’EOLICO, L’IMPRESA E LA PROCURA
Come noto a chi segue le cronache politiche, in uno delle ultime sedute consiliari pre-feriali del Consiglio comunale di Trapani, i rappresentanti del Popolo hanno approvato un progetto di cambio di destinazione d'uso d'un terreno agricolo in quel di Fulgatore al fine di consentire la realizzazione d'un impianto di produzione di energia eolica. Dell'atto e del dibattito, invece, poco si sa, se non che il consigliere dipietrista Nicola Causi ha chiesto l'invio degli atti alla Procura della Repubblica. La cosa ci ha incuriosito ed abbiamo dato una “sbirciata” agli atti: sintesi verbale di seduta e documentazione tecnica.
Dalla sintesi dei lavori d'aula si evidenzia come solo 16 (sui 30 consiglieri aventi diritto) abbiano votato l'atto che approva l'Impianto e di questi solo 9 (gli MPA Bucaria e Di Bono, l'ex-Nuova Sicilia Ruggirello ed il suo omologo d'AN, e neo-democristiani Bongiovanni, Palermo, Nola e Colbertaldo, e, infine l'indipendente ex-margheritino De Santis) hanno votato a favore, 3 contro (per il centro-sinistra Causi, De Caro e Pellegrino) e 4 astenuti (per Forza Italia La Pica e Barbera e, per la Lista Fazio, Costa e Gervasi).
Da notare, altresì, mentre 6 consiglieri (Tartamella per il Nuovo PSI, Tumbarello per i Moderati, Bianco e Pumo per l'MPA, Cognata (Udc), Ponzio (Forza Italia) erano assenti, altri 8 consiglieri hanno partecipato ai lavori d'aula (ed incassato il gettone di presenza …) salvo poi “lavarsi le mani” ( e le responsabilità) ed abbandonare Palazzo D'Alì al momento del voto. Si tratta di Guaiana, Abbruscato, Passalacqua (per il centro-sinistra) e De Pasquale, Mannina, Marino, Mazzeo e Todaro (per il centro-destra). Si tratta, di certo, secondo noi, di un atteggiamento deprecabile.
Già questa … “stranezza” dovrebbe … far riflettere sulla delicatezza dell'atto e sulla “difficoltà” di voto, stretti, magari, tra la coscienza di voler votare in una maniera e l'altrui interesse di far votare in un'altra.
Ma ad alimentare altre ombre alcune dichiarazioni-scontro in aula. Se Giovanni De Santis (ex-Margherita ora Indipendente), da un lato «critica l'eccessivo lasso di tempo che, a volte, gli atti deliberativi richiedono per essere trattati», evidenziando che tali «ritardi danneggiano l'economia e l'impresa», facendo chiaramente trasparire che lui sta dalla parte dell'Impresa; dall'altro Nicola Causi (Italia dei Valori) denuncia che, invece, «dopo anni di ritardi oggi si riscontra troppa fretta» ad approvare la variante urbanistica e l'insediamento dell'Impianto eolico, fretta che lo induce a chiedere «l'invio di tutti gli atti alla Procura della Repubblica».
Una fretta peraltro non giustificata dalla perfetta conoscenza dell'atto in discussione, tanto che il dott. Carmelo Costa (Lista Fazio) è costretto a «stigmatizzare la mancata perfetta conoscenza dell'atto da parte del dirigente responsabile» ing. Solina a cui alcuni consiglieri chiedono lumi. Francesco Di Bono (Mpa, ex-Nuova Sicilia), tuttavia, ribatte al dipietrista affermando di «non condividere la cultura del sospetto». Giovanni De Santis (ex-Margherita, ora Indipendente) giunge, addirittura, a chiedere a che la Magistratura «indaghi anche in relazione agli interessi che vengono lesi». Interessi che, evidentemente, lui, invece, vuole tutelare.
Francesco Di Bono (MPA, ex-Nuova Sicilia), entrando nel “merito” dell'atto, ricorda ai colleghi che devono «esprimersi solo sulla variante urbanistica, mentre ogni altra valutazione – come l'impatto ambientale – è demandata ad altro Ente».
Il consigliere socialista Peppe Pellegrino, che da anni studia la normativa, mette sul tavolo, alcuni riflessioni che – a suo dire – non permetterebbero quell'insediamento così vicino all'abitato di Fulgatore : parole al vento … al voto, al voto! Pare gridarsi dall'aula … Prima del voto è ancora Nicola Causi (Italia dei Valori) a far rilevare che solo la «presenza dell'opposizione consente il mantenimento del numero legale» (ma allora perché non uscire ed evidenziare la contraddizione di una “maggioranza” incapace di mantenere i numeri per il voto? E rafforzare così il proprio voto “contro”? Misteri dell'Alta Politica!).
Per farsi un'idea un po' più seria sulla vicenda dell'Impianto in argomento occorre sapere che il «parco eolico denominato “Falcone” ubicato nelle contrade Timpone Fragone, Baglietto soprano e sottano, il Baglietto, Costa degli agri, Chinea, Sciarpa, Baglio nuovo, Garetta e Zena Coniglia, era composto da n. 23 aerogeneratori da Kw 1.750 ciascuno per una potenza di punta pari a Kw 40.250 e che constava di torri in acciaio alte metri 67 ognuna fornita di tre pali del diametro di 66 metri».
Con nota della Soprintendenza BB.CC.AA. Di Trapani vengono “bocciate” l'installazione di 17 delle 23 torri perché vicine a numerosi corsi d'acqua, al Lago Rubino, al SIC 010023 Montagna Grande, a nuclei storici (Baglio Nuovo, Ummari) ed interessanti bagli rurali (Case Zena, Castellazzo, Garetta).
Se buona parte dell'Impianto viene “bocciato” dall'Organo preposto a rispetto del Codice dei Beni Ambientali a senso permettere l'installazione di un impianto “monco” di appena 6 aerogeneratori? Per la P. & T. Tecnology Italia s.r.l. Di Via Virgilio, 30 – Trapani e per 9 consiglieri (quanti bastano: parte UDC e MPA!) pare proprio di sì!
Sull'Energia Eolica da anni esiste un ampio dibattito tra favorevoli (alcuni ambientalisti e imprenditori del settore) e chi teme inutili costi per la collettiva in termini economici e paesaggistici. L'unico dato certo, in proposito, sono le Linee Guida per la realizzazione degli Impianti prodotte dal Governo nazionale.