LETTERA DI UN LAVORATORE MIDIAL
Incomincerà un'altra stagione di riunioni e trattative, ho già gli incubi; ricominceranno le divisioni sindacali e i linciaggi di management e colleghi lecchini ( o semplicemente con un'altra idea legittima), ne ho già la nausea. L'economia trapanese è un'economia estremamente statica, povera, e non credo sia in grado di assorbite questo colpo in maniera tranquilla; ne consegue che molto presto, se non tutti una buona parte dei senza più lavoro, dovranno modificare sensibilmente i propri tenori di vita, alcuni dovranno emigrare, ad altri magari si apriranno nuove strade inimmaginate e migliori di quella attuale, ma di sicuro resterà la sensazione di essere stati ingannati, presi per i fondelli, sfruttati e usati come semplici numeri buoni ad ottenere finanziamenti, e poi lasciati al proprio destino.
So che la vicenda è complessa, so che ci sono altri punti di vista sulla questione, ma sono un operaio da 11 anni e per il momento in me emerge questa amarezza da operaio, che sarà anche parziale, ma è genuina. Mi pare che le parole e i proclami adesso abbiano raggiunto il picco negativo massimo di credibilità, se si annuncia bianco, vuol dire che è nero. Questo ormai è, in un vortice di incertezza e falsità che non può non portare allo sconforto più totale.
(tratta dal blog personale: http://www.maldafrica.splinder.com/ )