Lista del Popolo, Chiesa: Milioni d’italiani formattati
«Sono molto contento di come quest’assemblea s’è svolta», così Giulietto Chiesa, uno dei principali co-fondatori della “Lista del Popolo” commenta la fine dei lavori della prima Assemblea Nazionale della “Lista del Popolo”, svoltasi ieri al centro congressi Frentani di Roma.
Davanti una platea di circa duecento persone giunte da varie parti d’Italia, sei ore di dibattito, una trentina d’interventi, aperti e chiusi da quelli di Giulietto Chiesa e Antonio Ingroia.
«La Sinistra e la Destra politica sono un ricordo del passato. Non ci sono più l’una che l’altra». Giulietto Chiesa è stato estremamente chiaro e lucido nel proprio intervento conclusivo.
Giulietto Chiesa, rivolgendosi all’Assemblea, non ha avuto peli sulla lingua: «C’è un punto che deve essere chiaro: chi dice “o così o vado per un’altra strada”, se ne deve andare per un’altra strada».
«Il problema – ha spiegato Chiesa – non è di essere “radicali” ma di comprendere quale forza si ha».
«Dobbiamo essere tutti un po’ umili. Se scambiamo i nostri desideri o le nostre supposizioni per verità, noi perderemo la battaglia».
«Milioni d’italiani sono stati già formattati, non sanno nulla di ciò di cui stiamo parlando e quindi non sono affatto convinto che una buona parola d’ordine trascinerà milioni di persone. Io quando faccio delle assemblee nelle scuole secondarie mi trovo davanti a persone che non sanno nulla, eppure voteranno».
«Il discorso, quindi – ha proseguito Chiesa -, non è quello di diluire il messaggio, ma di fare una discussione molto accurata sullo stato culturale di coloro a cui parleremo. Dobbiamo misurare la nostra possibilità di passare in Parlamento e se sbagliamo il giudizio sullo stato culturale e morale degli italiani saremo sconfitti».
«Per essere credibili dobbiamo proporre un Programma Lista del Popolo per domani, dobbiamo mettere sul tappeto delle proposte reali», ha concluso Chiesa.