Lista del Popolo, Ingroia: Costituzione nostro salvagente!
«Salvare il Paese: liberarlo dalle schiavitù e restituire sovranità al Popolo semplicemente attuando la Costituzione che significa cancellare ogni cosa che sia incompatibile con la Costituzione (trattati europei, legislazione sulle privatizzazioni, la cancellazione dei diritti dei lavoratori). Rimuovendo le grandi menzogne: prima tra tutte la menzogna del debito pubblico e dell’austerità necessaria». Questo l’obiettivo della “Lista del Popolo”, per come illustrato da Antonio Ingroia all’Assemblea Nazionale della “Lista del Popolo”, svoltasi sabato a Roma.
Siamo – ha spiegato ancora – «Contro il sistema perché siamo gli unici a dire NO al principio di subalternità all’Unione Europea, alla NATO, alle lobby finanziarie e bancarie che dominano le nostre vite e affamano Noi come Popolo».
«Non siamo degli eroi, ma siamo coraggiosi. Coraggiosi e audaci. Perché ci vuole audacia e coraggio per affrontare un’impresa così difficile, una missione quasi impossibile», così aveva esordito Antonio Ingroia nella propria relazione introduttiva all’Assemblea Nazionale.
Un impegno certamente non facile, ma Ingroia è ottimista: «Possiamo riuscire nella missione impossibile» ma solo se si ha chiare quattro cose «quale è il nemico, quali sono le priorità, quale il metodo di lavoro, quale, infine, l’obiettivo strategico».
«Nostri nemici – ha illustrato il co-fondatore della “Lista del Popolo” – sono la mafia, la corruzione, la vecchia politica che ha rinunciato al primato sulla finanza».
«La nostra priorità, invece, – ha proseguito Antonio Ingroia – è quella di costruire un Movimento ampio, popolare, partecipato e trasversale, che abbandonando le pulsioni identitarie di destra-sinistra attui un piano di salvezza nazionale attraverso il salvagente Costituzionale».
Per questa battaglia politica, ha sostenuto nella relazione all’Assemblea, «il tempo è ora! Camminiamo già sulle macerie, le macerie dello Stato Sociale, le macerie della nostra Costituzione e dei suoi principi, le macerie della nostra economia nazionale, le macerie della nostra democrazia, delle nostre libertà e dei nostri diritti. E non possiamo stare a guardare, perché ne saremmo complici. Basta lamentarsi, è il momento dell’Azione».
«Non è il momento di dividersi e di spaccare il capello in quattro. È il momento della battaglia e della lotta. Un grande lottatore e rivoluzionario disse “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”. Era Che Guevara. Ora tocca a noi lottare per il Popolo e per la Costituzione. Ma dobbiamo correre, in groppa a quel cavallo del nostro logo per superare ogni ostacolo», ha concluso Antonio Ingroia.