Lo scandalo del canile da 4 milioni di euro rimasto chiuso
«Il responsabile del procedimento, l’ingegnere Ugo Testa ha approvato l’intero progetto che prevede una spesa complessiva di 4 milioni […] finanziata per il 50% dalla Provincia ed il rimanente 50% dall’assessorato regionale alla Sanità tramite l’Asp 9». Il 4 maggio 2013, sul Giornale di Sicilia, arriva la notizia che il Comune di Trapani avrà a breve un nuovo e moderno canile.
In seguito a gara con procedura aperta, il progetto era stato affidato dalla precedente amministrazione comunale (quella del sindaco Girolamo Fazio) in data 26 aprile 2011 alla ATI R.T. Studio Montanari & partners srl (che ha curato anche la Direzione Lavori) in partenariato con lo Studio Associato Lupo & Scaccianoce di Catania.
Da allora sono passati sei anni, ma il canile di contrada Cuddia, una volta realizzato su un terreno confiscato al mafioso Vincenzo Virga, non è mai stato aperto.
Diversi spiegano le manchevolezze, tanto dell’area prescelta per la realizzazione dell’opera quanto della progettazione.
Prima dell’inizio dei lavori, si denunciava l’inadeguatezza di C.da Cuddia
Inascoltato Filippo Camuto che, sulle “colonne” de La Risacca ha da sempre osteggiato il luogo scelto. Già prima che iniziassero i lavori, il 4 luglio 2012, scriveva: «è assolutamente inadeguato per una serie di motivi. Principalmente perché la sua ubicazione è lontana dalla città di Trapani ed in un luogo isolato, solitario e quindi soggetto ad atti vandalici, non ci sono servizi pubblici di collegamento e la strada di accesso è intransitabile per smottamenti fangosi che la rendono pericolosa soprattutto in inverno, rendendo così impossibile il raggiungimento del canile da parte di chi voglia adottare i cani, la presenza poi di un torrente che lambisce il terreno confiscato, in caso di straripamento metterebbe a rischio la vita dei poveri cani. Bisogna trovare un altro terreno che risponda a determinati requisiti di idoneità».
«In caso di pioggia, il fango invade la zona in cui i cani dovrebbero essere al coperto», aggiunge, dopo un’ispezione sui luoghi, Nino Giorgio, presidente della locale Lega Nazionale del Cane, in un comunicato stampa pubblicato da Trapanisi.
Camuto continuava a scrivere sulla Risacca anche il 3 giugno 2013, quelle che non erano sue opinioni ma concrete rivelazioni: «Abbiamo fatto di persona una visita al terreno che dovrebbe diventare canile in contrada Cuddia. Ci siamo trovati in presenza di un sito desertico a due passi dalla discarica di Borranea, a cielo aperto, che emana esalazioni non certamente salutari; si trova in una zona a 32 Km da Trapani […] facile da essere visitata da malviventi che potrebbero, di notte o di giorno, rubare i cani ivi ricoverati, per usarli per scopi disumani».
Tutto inutile, sindaco e Consiglio sono irremovibili. L’alternativa di Contrada Cipponeri, più vicina, viene scartata.
Perché questa insistenza per realizzarla sull’ex terreno del boss Vincenzo Virga?
Completato il Canile, mai assegnata la gestione
«Il rischio è che l’immobile resti a lungo inutilizzato», ammetteva, ad opera realizzata, il 23 marzo 2017 a ItacaNotizie l’allora candidato sindaco Piero Savona (PD) elencando alcune delle mancanze del canile: «occorre realizzare il collegamento con la rete idrica comunale, provvedere alle autorizzazioni per l’impianto inceneritore e alla relativa fornitura di combustibile, provvedere all’autorizzazione allo scarico nel confinante affluente del fiume Cuddia e sottoscrivere un contratto di scambio con l’Enel per la fornitura dell’energia prodotta dai pannelli solari poiché l’immobile manca di autonomo collegamento».
In poche parole, il canile è stato realizzato in assenza di condotte idriche, fognarie e lontano da cabine elettriche.
Una struttura senza allaccio idrico. Come può essere agibile? «Al momento l’unica risorsa è l’autobotte. Improponibile. I costi sarebbero elevatissimi stante il fabbisogno di una simile struttura. A 4 chilometri circa c’è la conduttura dei fontanili del Consorzio di Bonifica 1 Trapani ma nessuno in fase di progetto e realizzazione ci ha pensato», spiegava il 16 novembre 2017 un’inchiesta del marsalese TP24. Che aggiungeva: «Allo stato il comune di Trapani paga per 300 cani circa ad una struttura privata di accoglienza a Caltanissetta».
«Un canile in contrada Cuddia, realizzato in un sito senza disponibilità di acqua, grazie a delle firme apposte dove non dovevano esserci», denunciava il 20 maggio 2018 il candidato sindaco leghista Baldo Giglio a La Notizia Trapanese.
Da circa un anno, insediatasi la nuova amministrazione Tranchida, il silenzio è nuovamente calato sul nuovo (?) canile di Contrada Cuddia.